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MANDATO DI ARRESTO EUROPEO

Prima di dare esecuzione ad un mandato di arresto europeo le autorità nazionali devono verificare l’esistenza di un radicamento reale del condannato sul territorio italiano secondo i criteri forniti dalla Corte di Giustizia della UE. La Corte di Cassazione – 6° Sez. Pen. con sentenza n. 26513/17 depositata il 26.5 – su ricorso di un cittadino rumeno- ha ritenuto che la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Salerno con la quale era stata disposta l’esecuzione della sentenza rumena di condanna che richiedeva l’esecuzione del mandato di arresto europeo emesso nei confronti del rumeno – non avesse applicato i criteri per l’accertamento della permanenza nel territorio dello stesso in quanto risultava un radicamento reale e non estemporaneo dello stesso con continuità temporale e stabilita. La Corte d’Appello, scrive la Cassazione, avrebbe dovuto rifiutare la consegna alla luce dell’art. 18 della legge n.69/2005 che –  come chiarito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 227/2010 si applica anche ai cittadini di paesi UE “che risultano residenti o stabilmente dimoranti in Italia”.

Fonte:

www.marinacastellaneta.it

Agosto 2017

(Nota a cura Avv. E. Oropallo)

MANDATO DI ARRESTO EUROPEO

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