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TRISTE DECLINO DELL’OCCIDENTE

Nei giorni scorsi la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha pubblicamente ringraziato il premier cinese per l’aiuto che Pechino sta dando all’UE e ai suoi paesi nella lotta contro il coronavirus fornendo personale medico e materiale sanitario. Anche senza citarlo, il riferimento andava agli aiuti che la Cina aveva inviato in Italia a seguito anche di una richiesta esplicita del nostro ministro degli Esteri il quale ha annunciato l’arrivo in Italia di decine di milioni di mascherine per coprire il fabbisogno della situazione italiana.
Ovviamente “si tratta di un aiuto più che simbolico” – come scrive il corrispondente da Bruxelles, Andrea Bonanni su “La Repubblica” del 23 Marzo u.s.. Si tratta ovviamente di materiale acquistato in Cina a prezzi di mercato “ma non si può dimenticare che un grande paese – scrive il giornalista – dove l’epidemia è tuttora in corso accetti di venderci materiale strategico per la lotta al virus. Soprattutto quando gli USA avevano manifestato una fredda indifferenza difronte al dramma europeo”. Senza dimenticare che Trump è stato il primo a chiudere i voli da e per l’Europa né vi è stato un solo gesto di solidarietà da parte dell’alleato atlantico. “Certo l’America è probabilmente ancora più vulnerabile dell’Europa all’epidemia visto l’inefficienza del suo sistema sanitario”. “Dietro impulso di Washington, la Nato si è limitata a raccomandare ai governi europei di non ridurre le spese per le loro forze armate”, nello stesso momento in cui indifferente ai problemi dell’Europa, si sta svolgendo sul suo territorio la più grande esercitazione militare dalla fine della guerra fredda con lo sbarco in Europa di migliaia di militari attrezzati di tutto punto che dovrebbe durare fino alla fine di giugno prossimo, interessando un vasto territorio che interessa diversi paesi del Baltico e la stessa Germania, ai confini con la Russia che ha già fatto sapere di dar luogo nel suo territorio, al confine con i paesi europei, di una grossa esercitazione militare. Ma tutto ciò non ci deve far concludere che questo possa costituire il principio della fine di una certa idea di Occidente, come scrive l’autore dell’articolo sopra richiamato. Ormai non si può più parlare di “idea occidentale” in quanto il quadro di riferimento non è più quello che vedeva due parti opposte, l’Occidente e l’Oriente, ma è a tutto il globo che bisogna far riferimento e ai paesi che negli ultimi decenni sono venuti a prendere il loro posto in un mondo globalizzato che ha visto cambiare anche i protagonisti della storia.
In effetti, sia l’intervento della Cina come quello dei russi che sono arrivati in Italia a portare il loro aiuto, non possono essere considerati semplici espressioni di “solidarietà” ma qualcosa di più: l’obiettivo è quello di mostrare all’Europa che altre realtà sono possibili, che possa mutare il quadro geo-politico.
E questo può accelerare indubbiamente il progetto della creazione di un’Europa forte anche sul piano politico, non sotto il profilo economico, capace di collaborare alla creazione di un nuovo equilibrio mondiale.
Certo, nella situazione attuale, la crisi che sta attraversando l’Europa, non consente oggi di fare scommesse ma è una ragione in più per l’UE e per i paesi che vi aderiscono di mettere da parte in questa delicata fase il nazionalismo che ancora limita l’azione comune per ritrovare la strada dell’unione e della solidarietà.

30/3/2020

Triste declino dell’occidente

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