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SANZIONI USA CONTRO NORD STREAM

Il sistema “Nord Stream” è un gasdotto di 1220 Km che parte da Vyborg in Russia ed arriva a Greifswald in Germania dove si collega al sistema continentale europeo portando il gas in tutti i paesi UE e non solo. Si tratta di un’opera gigantesca – sorta dalla collaborazione tra UE e Russia – che fornisce ai paesi europei il combustibile necessario per  il riscaldamento. Si tratta di un progetto che l’UE ritiene di fondamentale importanza per la sicurezza dell’approvvigionamento e il completamento del mercato interno. Attualmente è in costruzione il raddoppio del gasdotto che porterà dalla Russia in Germania 55 miliardi di metri cubi di gas naturale, passando sotto il Mar Baltico, aggirando i paesi di Visegrad (Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Ungheria) che sono contrari al raddoppio. Tra i contrari spicca anche l’Italia che vorrebbe invece diventare un hub energetico nel Mediterraneo. A favore del “no” si schierano anche gli Stati Uniti che temono che un aumento delle forniture rese all’Europa potrebbe ridurre l’export del gas di scisto made in USA, il cui prezzo è già superiore a quello fornito dalla Russia. Forzando la mano, oggi il Dipartimento di Stato americano ha minacciato di sanzioni le società che si occupano della costruzione di questo secondo gasdotto se non interromperanno i lavori prima del 20 gennaio 2020. L’Europa ha reagito alle sanzioni e così il Ministro degli Esteri olandese ha dichiarato che è inaccettabile la posizione degli USA che vogliono imporre a dei paesi sovrani dove acquistare l’energia. Il portavoce del governo tedesco ha parlato di “interferenza negli affari interni”. Per Mosca la tanto declamata volontà di assicurare la sicurezza energetica dell’UE sarebbe solo un pretesto per coprire i reali interessi economici americani che sono quelli di “spingere” il gas liquefatto americano sui mercati europei. Una portavoce della Cancelliera Merkel ha evidenziato “come le sanzioni appaiono particolarmente incomprensibili, dato che è stato firmato un accordo per prolungare il transito di gas russo in Ucraina”. Come riporta “La Repubblica” del 22 u.s., si dovrebbe anche bloccare ogni polemica sull’abbandono da parte europea dell’Ucraina, dopo il conflitto russo-ucraino. Fatto sta che questo è un ulteriore episodio della guerra commerciale che gli USA hanno innescato contro l’UE; ne è aperta conferma anche l’appoggio dato al governo inglese perché uscisse dall’UE. Guerra che nei prossimi anni potrà avere una accelerazione determinata anche dalla volontà dell’UE di sganciarsi dall’accordo NATO anche se diplomaticamente oggi la Germania dichiara di volerlo mantenere in piedi anche se all’ultimo incontro dei paesi aderenti all’alleanza militare, che si è tenuto recentemente a Parigi, il presidente francese Macron ha fatto chiaramente intendere che non ci sono più le condizioni per poter continuare a rafforzare l’alleanza, purtroppo dominata ancora oggi dal gigante USA. Ma l’UE sta lavorando anche nel settore della sicurezza europea per sganciarsi dall’alleato atlantico. E’ evidente che gli USA tendono a dividere l’Europa, cercando di rompere l’intesa tra i paesi europei, soprattutto collegandosi con i paesi dell’ex impero sovietico. La prospettiva a breve è quella ancora di risolvere i problemi con un accordo. Ma nessuno può scommettere più su una corretta collaborazione tra UE e USA.

30.12.2019

SANZIONI USA CONTRO NORD STREAM

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