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LUCI ED OMBRE DI UNA LUNGA MILITANZA POLITICA

Uno dei cavalli di razza dell’ex scuderia PD rischia di essere travolto da uno scandalo. Se Renzi, ancora senatore della Repubblica, va negli Emirati arabi per vendere le sue consulenze a suon di migliaia di euro, oggi scoppia a Bruxelles il caso di D’Alema che, Presidente della Fondazione dei socialisti europei, viene chiamato in giudizio dalla Fondazione innanzi il Tribunale di Bruxelles – dove ha sede – perché restituisca ben 500.000 euro che lo stesso avrebbe riscosso non per la sua carica di Presidente dell’associazione ma per funzioni diverse da quelle di Presidente. In effetti si è sempre trattata di una carica onorifica che non prevedeva alcun compenso, tenuto conto anche del suo carattere esclusivamente politico. Si giustifica D’Alema di aver lavorato moltissimo per la Fondazione, sempre in giro per il mondo a svolgere attività politica. E allora? Quali sarebbero queste funzioni che l’illustre politico avrebbe svolto fuori dai compiti istituzionali che gli competevano? Insiste l’ex Presidente, con un passato politico davvero esaltante, nella sua difesa, venendoci a parlare di un contratto sottoscritto all’epoca con l’ex Presidente della Federazione, il tedesco Stetter, che prevedeva un emolumento di 120.000 euro all’anno percepiti dal 2013 al 2017 quando D’Alema abbandona la Federazione dopo uno scontro con l’allora segretario del PD Matteo Renzi. Solo nel 2019 il caso viene alla luce quando il successore di Stetter, l’ungherese Laszlo Andor, riceve la richiesta dal Parlamento europeo di fare un controllo sui bilanci della Fondazione, finanziata appunto dall’UE. Ancora, insiste l’ex Presidente, colto con le mani nel barattolo della marmellata, che le sue prestazioni sarebbero state addirittura valutate da una società di cui però si rifiuta di fare il nome. Insomma, il fine intellettuale della sinistra storica distingue tra la carica di Presidente che non prevede alcun emolumento, con la sua attività di conferenziere in giro per il mondo a fare proseliti per la causa socialista. Insomma, i tempi son cambiati: van bene gli ideali, il sol dell’avvenire, il socialismo del salotto buono ma non potete privarmi di uno stipendio – sembra dire D’Alema- ora che sono solo un pensionato. Lo vada a spiegare prima al Giudice del Tribunale di Bruxelles, ma forse è il caso che interroghi anche i suoi compagni o i suoi ex compagni semmai ad una prossima festa del PD tra un bicchiere di sangiovese ed una piadina, ricordando i fasti del tempo che fu.

Maggio 2021

LUCI ED OMBRE DI UNA LUNGA MILITANZA POLITICA

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