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LA SCUOLA NAZIONALISTA NON PIACE AI PROF. POLACCHI

Così titola “La Repubblica” il corrispondente da Berlino, Andrea Tarquini. Gli insegnanti si sono messi in sciopero in tutto il paese per motivi salariali ma soprattutto per protestare contro la riforma scolastica varata nel 2017 dal PIS, il gruppo dei sovranisti che governa oggi in Polonia. Riforma che ha non solo abolito la scuola media ma ha soprattutto imposto “la riscrittura dei libri di testo di storia, in chiave nazionalista e con forti tratti di revisionismo storico”. Lo sciopero ha avuto successo in quanto oltre metà delle scuole, il 75 per cento a Danzica – città culla di Solidarnosc – e ben l’80 per cento a Varsavia. Nei nuovi libri di storia per esempio, non si parla più di Roma e dell’antica Grecia e la storia internazionale è del tutto ignorata. Secondo i critici della riforma, anche per quanto concerne l’Olocausto, si evita di descrivere il quadro sociale della Polonia dell’epoca, quando era forte il sentimento anti-ebraico. Anche per quanto riguarda la storia post-bellica, ben poco si parla dell’ingresso della Polonia nell’UE., ponendo ben in vista il ruolo nazional-popolare della lotta contro gli occupanti nazisti, rivendicando il ruolo fondamentale dei valori tradizionali della Polonia cattolica. Non a caso, l’educazione sessuale non include più informazioni sui metodi contraccettivi, facendo l’apologia della famiglia tradizionale. Già nei mesi scorsi le donne erano scese in piazza contro questa visione conservatrice ma la battaglia è ancora in corso, anche se intellettuali e giovani, come anche la magistratura, hanno adottato forme di resistenza per la difesa delle libertà civili.

Maggio 2019

LA SCUOLA NAZIONALISTA NON PIACE AI PROF POLACCHI

 

 

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