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LA CORTE SUPREMA USA METTE IN DISCUSSIONE L’ABORTO LEGALE

La bozza di una decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti – pubblicata da Politico – andrebbe a ribaltare la sentenza Roe v. Wade, grazie alla quale l’interruzione di gravidanza è legittimata a livello federale – dunque, al di là dei singoli Stati-.  La sentenza è una vera e propria pietra miliare di un percorso che, in ogni caso, doveva concludersi con l’adozione di una vera e propria legge introducendo  finalmente il diritto all’aborto per via legislativa. La sentenza Roe v. Wade arrivò in uno dei momenti più critici all’interno della società statunitense. La lotta per i diritti civili, la contestazione contro la guerra in Vietnam e i movimenti giovanili impressero negli anni Sessanta e Settanta un cambio di rotta evidente nella traiettoria di Washington. Quantomeno, a livello nazionale. Dopo la scomparsa del Giudice Ruth Baden Ginsburg, quale sostenitrice del diritto all’aborto, Trump, nominava tre giudici della Corte Suprema – che si aggiungevano a Clarence Thomas, nominato da Bush senior e a John Roberts e Samuel Alito, scelti da Bush junior. Proprio Alito è il firmatario della bozza con la quale la Corte vorrebbe abolire la sentenza Roe v. Wade, rendendo di fatto illegittimo l’aborto. La decisione è ancora da prendere, anche se la conferma arrivata dal presidente della Corte, il giudice John Roberts, fa pensare che la sentenza possa effettivamente essere ribaltata in quanto i conservatori, hanno una maggioranza di 5 contro 4 con la possibilità di arrivare anche a 6 contro 3. Un’ipotetica abolizione della sentenza Roe v. Wade renderebbe ancor più conflittuale il confronto tra le due frange del cattolicesimo. Da una parte, i conservatori ormai avvinghiati alla tradizione calvinista e puritana degli Stati Uniti; dall’altra, i progressisti come lo stesso Biden e come i molti latinos che, in prospettiva, andranno a costituire numericamente la maggioranza del cattolicesimo americano. Biden ha scelto di rivolgersi agli elettori per far sì che alle elezioni di medio-termine vengano votati esponenti a favore dell’aborto per redigere, finalmente, una legge a livello federale per cui l’attrito con la frangia più conservatrice è destinato ad aumentare,  anche tenendo conto che per farlo Biden ha bisogno di una maggioranza molto più forte di quella racimolata nel 2020: in base ai sondaggi fra il 55 e l’80% degli elettori sono favorevoli all’aborto. E tutto ciò avviene mentre le donne ucraine stuprate non possono ricorrere all’interruzione di gravidanza in Polonia, dove abortire è illegale, mentre paesi come Argentina, Messico e Colombia finalmente legalizzano l’aborto, alcuni Stati americani come Mississippi, Texas e Oklahoma introducono forti restrizioni all’interruzione di gravidanza. Gli Stati democratici invece si stanno muovendo nella direzione opposta, quella di salvaguardare il diritto all’aborto. I conservatori del Missouri propongono di criminalizzare il ricorso all’interruzione di gravidanza anche fuori dal proprio Stato di residenza. Ovviamente questo non fa che esacerbare le divisioni politiche all’interno del Paese. A farne le spese saranno soprattutto le donne più povere che non potranno permettersi di recarsi in altri Stati e ricorreranno ad aborti clandestini. Tra queste, la legge penalizzerà in particolare le donne delle minoranze afroamericane e ispaniche, le immigrate illegali e le minorenni con pochi mezzi economici. Oggi esistono pillole abortive che consentono di interrompere la gravidanza entro la decima settimana. Sfortunatamente, molti Stati hanno limitato anche l’uso di queste pillole (in Texas, per esempio, non si possono usare dopo la settima settimana) costringendo molte donne a ordinarle all’estero. Nelle donne l’impossibilità di ricorrere all’interruzione di gravidanza produce effetti devastanti a livello psicologico ed economico, effetti che durano anni. Prepariamoci dunque ad una lunga battaglia per evitare che le donne subiscano sulla propria pelle una nuova violenza.

Maggio 2022

LA CORTE SUPREMA USA METTE IN DISCUSSIONE L’ABORTO LEGALE

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