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GIUSTIZIA BENDATA

La guerra che si sta combattendo in Ucraina rende sempre più chiara la prospettiva di Biden e della Nato di voler ergere una nuova cortina di ferro tra la Russia e il resto dell’Europa, senza lasciare all’UE alcuna possibilità di seguire una strada diversa dalle scelte degli alleati atlantici.

Ovviamente la propaganda diffusa dalla stampa che viene definita “libera” serve a incollare Putin alle sue responsabilità storiche, designato come un sanguinario che andrà giudicato per i suoi crimini da un Tribunale di guerra, e qui la vicenda si complica in quanto come è stato apertamente riconosciuto fin dall’inizio di questa sporca guerra, allo stato non esiste la possibilità per la Corte Penale Internazionale di poter giudicare Putin per crimini contro l’umanità per il fatto che né l’Ucraina, né la Russia, né tanto meno gli USA hanno aderito a questa convenzione.

Anche il prof. Giovanni Maria Flick, già ministro della Giustizia, ha ribadito che, il processo potrebbe esserci solo se Putin lo volesse in quanto la norma non è applicabile contro un imputato che resti contumace. E a tal proposito il prof. Flick aggiunge che “soprattutto l’adesione degli USA darebbe ulteriore credibilità all’istituzione” aggiungendo che “la giustizia, gli americani, vogliono essere loro a farsela”. Allora ci si chiede perché si continui a diffondere una notizia palesemente falsa. Come dichiara Silvana Arbia, già prosecutor del Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda, difronte alle immagini che ci pervengono dalle zone di guerra, non ci si può far travolgere dall’onda emotiva: “Non credo sia giusto strumentalizzare, ai fini di impatto mediatico, immagini e scene di atrocità che tendono a favorire l’escalation della guerra”. E’ questo il contrario di quello che sta avvenendo oggi in Ucraina con centinaia di inviati speciali che ci propongono ad ogni ora del giorno e della notte immagini raccapriccianti. Un surplus che finisce per far accettare la guerra come “un male necessario” per la difesa della democrazia. “Sulla base delle informazioni  che riceviamo – aggiunge il magistrato – non mi pare ipotizzabile finora l’ipotesi di genocidio in quanto non emergono elementi sulla possibile esistenza di crimini commessi con l’intenzione di distruggere in tutto o in parte un gruppo etnico” ribadendo che “sul piano politico e diplomatico USA e UE devono impegnarsi a usare tutti i buoni uffici per far incontrare le parti e prevenire, con la cessazione dei combattimenti, ulteriori atrocità. Ma senza ritardo”.

Esattamente il contrario di quello che sta accadendo in quanto il governo USA va anche oltre. Il Consigliere per la Sicurezza nazionale USA, Sullivan, ha addirittura accusato Putin di aver pianificato i crimini contro i civili ed ha aggiunto che Washington sta lavorando ad un piano per fornire agli ucraini le armi necessarie per la loro difesa addestrando i militari ucraini anche fuori dai confini nazionali e vuole aiutare gli europei a raggiungere l’indipendenza energetica dalla Russia in modo da bloccare le importazioni di petrolio e gas per togliere a Putin i soldi con cui finanzia la guerra.

Nello stesso tempo il Segretario della Nato, parlando con il giornale britannico Telegraph, ha prospettato la costruzione di basi permanenti di territori un tempo parte dell’URSS. La decisione dovrebbe arrivare al vertice di Madrid a giugno. Anche Johnson da parte sua, in visita a Kiev, ha promesso di mandare nuovi missili e tank in Ucraina che fin dalle prime avvisaglie di questa guerra ha sostenuto apertamente il governo ucraino, aggiungendo che l’esercito britannico, molto presente nell’Est in ambito NATO, dal 2015 ha addestrato ben 22.000 soldati di Kiev. A conferma che questo conflitto è stato ampiamente preparato dalla NATO ed in particolare dal fronte atlantico che ha spinto in questa direzione trovando un fertile terreno a Kiev ed in particolare la disponibilità del presidente ucraino di imbarcarsi in questa folle avventura, assecondando i piani USA e NATO che hanno riconquistato in questa guerra quelle posizioni dominanti che erano in crisi per gli errori politici commessi da Biden.

La guerra è stata la trappola purtroppo in cui è caduta anche la Russia di Putin che aveva già da anni intrapreso rapporti commerciali con i paesi dell’UE che gli USA per un verso e la NATO per l’altro hanno sempre osteggiato col timore di perdere le loro posizioni dominanti. Grazie anche allo scarso coordinamento tra i paesi membri dell’UE. Una dèbacle dell’UE che sta cancellando ogni prospettiva di autonomia rispetto ai piani USA e alla politica bellicista della NATO. Ci sarà modo di mettere fine a questa guerra che sta aprendo solo scenari di morte e la prospettiva di una crisi senza precedenti nei rapporti tra l’UE e Russia?

Aprile 2022

GIUSTIZIA BENDATA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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