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BRUXELLES DICE NO AL LEADER DI F.I.

Anche se, come sembra in via ufficiosa, sia stata abbandonata l’ipotesi di Berlusconi al Quirinale, le reazioni a Bruxelles alla notizia della sua candidatura non si sono fatte attendere. Non dimentichiamo che furono proprio  le istituzioni comunitarie ad avere un ruolo decisivo per la caduta del governo Berlusconi nel 2011. Né è pensabile che il PPE possa muovere un passo a sostegno della candidatura al Quirinale del Cavaliere in un momento di grande tensione con la Russia, avendo sempre rivendicato  Berlusconi la sua amicizia con Putin. Direttore nel 2001 dell’Economist, Bill Emmott, ebbe a definire Silvio “inadatto a guidare l’Italia”. “Se accadesse oggi dichiara – l’Italia perderebbe la reputazione e il lavoro svolto da Mario Draghi”. Marc Lazar, professore a Sciences Po e alla Luiss, così si esprime: “E’ una notizia – quella della candidatura di Berlusconi – che suscita un misto di stupore ed incomprensioni alla luce di tutti i suoi problemi giudiziari”. “Se fosse eletto – nota il politologo – ci sarebbe un problema di credibilità a livello europeo ma ancora di più in Francia che è stato il paese anti-berlusconiano in Europa”. Otto Schily, ex ministro tedesco ed esponente della SPD ritiene che se Berlusconi fosse eletto “aumenterebbero terribilmente le tensioni con l’UE” definendo “incomprensibile il sostegno che il Presidente del PPE ha dato al Cavaliere”. “D’altronde – aggiunge – è anche difficile capire cosa abbia in mente il centro-destra”. In realtà, già domenica scorsa, si ventilava l’ipotesi di una nuova indicazione per il Colle, anche se poi telefonicamente, Salvini ha rassicurato il Cavaliere smentendo le voci di un passo indietro, pur facendo i nomi di due papabili legati alla Lega. Una proposta che ha indispettito e irritato gli esponenti di F.I., mentre, con la scusa del Covid, Berlusconi decideva di non intervenire a Bruxelles per la commemorazione del defunto Presidente del Parlamento Europeo.  Secondo Sgarbi il Cavaliere sarebbe rassegnato a ritirare la sua candidatura ma quelli più vicini al Cavaliere fanno sapere che l’ex premier “è tranquillo e ancora intenzionato ad inseguire il suo sogno”. Questo la dice lunga sulla presunta unità all’interno della coalizione in quanto i nomi fatti da Salvini non sono ben visti dal Cavaliere che preferirebbe convergere su Draghi. Solo non si riesce a capire perché il Presidente vada ricercato esclusivamente nei palazzi del potere quando vi sono candidati, estranei alla politica attiva, ma di grande esperienza istituzionale sui quali potrebbero convergere i voti non solo del Centro Sinistra ma anche di altri gruppi vicini all’Europa che potrebbero soddisfare anche quelle che sono le aspettative dell’UE.

Gennaio 2022

Bruxelles dice no al leader di FI

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