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Bambini abusati in Afghanistan

Per superare le crescenti difficoltà interne, qualche settimana fa il presidente USA ha deciso di inviare altri 4000 soldati in Afghanistan in aggiunta agli 8.500 che già sono presenti nel paese. Malgrado che due anni fa fu proprio lo stesso Trump a criticare fortemente la politica di Obama chiedendo il ritiro immediato dei soldati. La Nato e gli altri alleati hanno appoggiato questa decisione che dovrebbe servire, nelle loro prospettive, a riportare la pace nel paese. Ma “La verità è che gli Usa non potranno vincere questa guerra perché stanno combattendo il nemico sbagliato con le armi sbagliate”. Lo afferma la rivista A.I. del 30.8. In effetti, malgrado il massiccio intervento militare, “nessun reale cambiamento – si legge ancora – è stato portato all’interno della struttura socio-economica del Paese”. Un vero e proprio fallimento che induce a ritenere che molto tempo ancora occorrerà per pacificare la zona anche per le divisioni etniche e tribali che rendono incerti gli esiti di questa guerra. L’autore del servizio denuncia inoltre il pesante silenzio delle forze armate USA difronte ai frequenti episodi di abuso dei minori di cui le forze americane sono a conoscenza. Secondo un rapporto dell’Afghanistan Independent Human Rights Commission vi è una pratica detta del “Bacha Bazi” molto diffusa e socialmente accettata in Afghanistan in base alla quale i bambini maschi sono costretti a vestirsi e truccarsi come donne per intrattenere maschi adulti, vittime di indicibili abusi sessuali consumati nei loro confronti dagli adulti. La pratica era stata abolita ai tempi dei Talebani ma oggi essa è tornata a diffondersi come un cancro nella società afghana. La maggior parte delle vittime sono ragazzini provenienti dalle fasce più deboli della società, venduti spesso dalle stesse famiglie di provenienza o rapiti e raccattati nei quartieri più poveri. Il codice penale afghano ha dichiarato illegale tale pratica con sanzioni che possono arrivare fino alla pena capitale. Ma con scarsi risultati sia a causa della dilagante corruzione governativa sia perché sono gli stessi soldati afghani, che combattono al fianco degli americani, ad essere gli squallidi protagonisti di questi abusi. Malgrado vi siano numerose testimonianze di soldati americani che hanno denunciato o addirittura assistito a questi crimini efferati, secondo il giornale New York Times, essi hanno ricevuto dai superiori l’ordine tassativo di non intervenire, malgrado la legge americana vieti al Dipartimento di Stato Americano di fornire assistenza militare a truppe straniere che violino i diritti umani. Ma sappiamo bene come i principi morali cedono il passo alle strategie militari. D’altra parte, e qui bisogna ricordarlo, l’esercito americano ha una lunga esperienza di crimini contro l’umanità. Ricordiamo pure gli eccidi dei civili nel Vietnam o i massacri eseguiti a colpi di napalm (bombe incendiarie) che trasformavano adulti e bambini, senza distinzione, in autentiche torce umane. In Afghanistan, anche indirettamente, scegliendo di chiudere gli occhi e rifiutando ogni aiuto a questa fascia più indifesa della società, gli USA si sono resi complici di questi efferati crimini. E’ per questo che gli USA non possono vincere questa guerra: il popolo afghano ha dimostrato in questi anni di saper resistere sia agli invasori russi costretti ad una rovinosa ritirata, sia all’aggressione degli USA e dei loro alleati all’interno della NATO. E’ anche per questo spirito indomito e fiero di queste popolazioni, che non sarà possibile con la guerra in corso ottenere la pacificazione di questo Paese. Guerra che sta producendo solo profonde lacerazioni nella società afghana, massacri di civili innocenti e mutilazioni di migliaia di bambini. La nostra società civile ed in particolar modo l’UE non ha preso fino ad oggi una posizione indipendente nè denunciato l’inutilità di questa guerra, mentre solo poche coraggiose ONLUS, come Emergency, sono presenti sul territorio di guerra per salvare quante più vite possibili e curare i bambini afghani vittime di orrende mutilazioni. E’ per questo che la nostra solidarietà va al popolo afghano e a tutti i popoli che combattono per un futuro senza violenze e senza guerre.

Settembre 2017

(Avv. E. Oropallo)

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