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ARIA DI FRONDA IN CASA M5S

Anche se le vicende interne di questo gruppo non meritano alcuna considerazione, questa volta ci sembra che la scelta di andare a sedersi assieme con il PD non sia stata digerita da molti membri autorevoli del gruppo, soprattutto da chi è stato messo da parte nella squadra di governo per cui è cresciuto il malumore nei confronti di Di Maio che continua ad accentrare più cariche, come in passato. Per evitare polemiche, secondo quanto riportato nel “Il Messaggero” Di Maio starebbe meditando di nominare Toninelli presidente del gruppo al Senato. Ma sembra che questo non basti a calmare le acque. In effetti, Di Maio è accusato di voler ricoprire troppi ruoli con il rischio di lasciare il Movimento senza guida, soprattutto adesso che è stato nominato Ministro degli Esteri. La fronda degli insoddisfatti farà partire una raccolta di firme per un appello a Beppe Grillo. E’ lui il garante, l’ancora a cui aggrapparsi per affrontare Di Maio. Il capo politico in missione a New York ha escluso scissioni ma corrono voci di concreti contatti sia con la Lega che con il nuovo schieramento renziano. Sarebbe il principio della fine: un movimento nato come una meteora apparsa nel cielo ma destinata a spegnersi, lasciando dietro di sé solo uno sciame di polemiche. Si tratta, ovviamente, di una ipotesi per il momento poco credibile ma l’intesa di governo con il PD, se per il momento sembra reggere, potrebbe essere un sintomo di una crisi che potrebbe far implodere il Movimento. La soluzione data alla crisi di governo sinceramente è appesa ad un filo che potrebbe spezzarsi difronte alle pesanti difficoltà economiche che ha ereditato, né valgono a scongiurare la paralisi le parole dell’attuale premier. “Contiamo sulla ripresa” dice Conte ma non era lo stesso slogan del governo precedente? Per quello che si sa le previsioni per il 2019 è di un risicato 0,1% e per il 2020 un incremento dello 0,2% . E vogliamo parlare di ripresa? Ma davvero questo governo crede che l’UE sia disposta a dare una mano per sciogliere i nodi che da anni – e non da oggi – condannano al palo il nostro paese? La guerra alla corruzione, all’evasione fiscale è uno slogan a cui ormai nessuno crede. E se si pensa di tassare le merendine o i voli low cost per dare un segnale, ebbene si vede proprio che si vuole scherzare col fuoco. E a partecipare a questa giostra dei miracoli collabora – dall’altra sponda – l’amante tradito che aspetta al varco il suo ex socio di affari.

Settembre 2019

Aria di fronda in casa M5S

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