ATTACCO DEI SOVRANISTI AL POTERE GIUDIZIARIO
La decisione di vietare a Marine Le Pen di candidarsi a cariche politiche per i prossimi 5 anni per la condanna di appropriazione indebita di fondi europei ha scatenato attacchi senza precedenti al sistema giudiziario in Francia, mettendo in luce una tendenza più ampia in tutta l’UE. Non dimentichiamo che, in Italia, appena si tocca un membro del governo in carica si scatena un’autentica bagarre nei confronti della magistratura ritenuta “di parte“.
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Da Mosca a Washington, passando per Budapest, non sono mancate le espressioni di solidarietà per la leader di estrema destra né sono mancate le osservazioni più cupe sullo stato della democrazia francese. L’obiettivo dei sovranisti è di contrapporre il popolo allo spettro di un “governo dei giudici” che dovrebbe piegarsi ai programmi politici del governo in carica assicurando l’impunità nel caso di eventuali violazioni della legge.
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Di certo, la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti non può che ridare speranza a tutti i populisti costretti a fare i conti con la giustizia. “Il rispetto dello Stato di diritto e della separazione dei poteri“, scrive il quotidiano Le Monde, in Francia, “è al centro della frattura emersa tra i fondatori del sistema liberale e dell’uguaglianza davanti alla legge“.
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I sostenitori della leader di estrema destra, Le Pen, non hanno esitato a condannare quella che considerano una sentenza politicamente motivata per eliminare una sfidante di primo piano. Anche il Presidente Trump, sull’altra sponda, non ha esitato ad attaccare il Presidente della Corte Suprema degli Stati Uniti, John Roberts, che ha emesso una critica pubblica nei confronti di un Presidente in carica.
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Il Consiglio superiore della magistratura francese ha rilasciato una dichiarazione in cui avverte che le reazioni dei sostenitori della Le Pen “minano seriamente l’indipendenza della magistratura, una pietra miliare dello Stato di diritto“.
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Non si tratta di un episodio isolato, ma di una tendenza in crescita in Europa. In Italia il conflitto tra potere esecutivo e magistratura risale addirittura agli anni ’90 quando la famosa inchiesta “Mani pulite” portò al crollo dell’intera classe politica…continuando anche durante l’era del governo di Berlusconi, il quale nel 2003 arrivò a dire che i giudici erano “mentalmente disturbati, e antropologicamente diversi dalla razza umana“.
C’è dunque bisogno di rafforzare la democrazia e soprattutto ricordare che essa si regge su principi che possono, nel caso di attacco, arrivare anche a porre in discussione il regime liberale. Come di fatto già sta avvenendo in vari Paesi occidentali. Per cui bisogna comunque ricordare che le conquiste democratiche vanno sempre difese.
Maggio 2025
Avv. Eugenio Oropallo
ATTACCO DEI SOVRANISTI AL POTERE GIUDIZIARIO