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Scopre la vera identità del proprio padre biologico: risarcita per il danno esistenziale subito

A 16 anni ha scoperto che l’uomo da lei identificato come il proprio papà non era in realtà il suo genitore biologico, la cui identità è stata invece accertata solo grazie ad un accertamento giudiziale. Legittimo il diritto della ragazza, oramai maggiorenne, ad ottenere dall’uomo rivelatosi essere suo padre non solo il mantenimento ma anche il risarcimento per il danno esistenziale subito (Cassazione, ordinanza n. 9497/19, sez. VI Civile – 1, depositata il 5.4.2019). Tutto ha origine quando la ragazza vede sconvolta la propria vita: quello che per sedici anni ha chiamato “papà” non è in realtà suo padre. Passaggio successivo è «l’accertamento giudiziale di paternità» che affronta insieme alla madre e che le permette di conoscere l’identità del proprio genitore biologico. E i Giudici le riconoscono il diritto di ottenere dall’uomo non solo 1.500 euro al mese a titolo di «contributo al mantenimento» ma anche 30 mila euro a titolo di «risarcimento del danno esistenziale» da lei subito. La decisione presa dalla Corte d’Appello viene confermata e resa definitiva dalla Cassazione, che respinge il ricorso proposto dal legale dell’uomo.
In particolare, è ritenuta evidente la «lesione esistenziale» riportata dalla ragazza, una volta preso atto che l’uomo da lei chiamato “papà” non era in realtà il suo vero genitore. Mentre è irrilevante, aggiungono i Giudici, il fatto che ella abbia avuto comunque «un padre legittimo» per diciotto anni.

Fonte

D&G

Aprile 2019

Scopre la vera identità del proprio padre biologico, risarcita per il danno esistenziale subito

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