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DIRITTO DI STABILIMENTO DEGLI AVVOCATI NELL’UE E ABUSO DI DIRITTO

Come abbiamo recentemente ricordato, a margine del convegno svoltosi a Cesena, il nostro CNF ha operato un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia di Lussemburgo per sapere se costituisca abuso di diritto quello posto in essere da giovani aspiranti avvocati italiani i quali, dopo aver conseguito il diploma di laurea in giurisprudenza in Italia, si sono recati in Spagna prima per avere il riconoscimento del titolo e poi richiedere il titolo di “abogado” in Spagna per poi tornare in Italia e chiedere l’iscrizione all’albo speciale degli “avvocati stabiliti”. Come ha sostenuto il CNF nel ricorso si tratterebbe di una elusione della disciplina interna ed, in particolare, per sottrarsi all’esame necessario per poter acquisire in Italia la necessaria abilitazione all’esercizio della professione forense in Italia. Il quesito dunque posto alla Corte era quello di sapere se l’autorità nazionale di uno Stato membro (il Consiglio dell’Ordine in questo caso) sia obbligata ad iscrivere nell’elenco degli avvocati stabiliti cittadini italiani che abbiano realizzato contegni abusivi del diritto dell’Unione, e più precisamente della direttiva 98/5/CE recepita in Italia con il D.Lgs. 2.2.2001 n. 96.

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Diritto di stabilimento degli avvocati nell_UE e abuso di diritto

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