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L’AFRICA, UN CONTINENTE DA PRESERVARE

A fine luglio il ministro russo degli Esteri Sergei Lavrov ha svolto una lunga missione in Africa che ricorda per certi versi il periodo della guerra fredda quando si andava alla ricerca di alleati in quello che era allora il Terzo Mondo. Solo che oggi questa realtà non esiste più e gran parte dei paesi africani non sono più disposti a schierarsi, a partire dal conflitto in Ucraina. Così ha deciso di fare l’Egitto di Al Sisi che continua a giocare su più tavoli dopo la scoperta di un giacimento di gas da parte dell’Eni con la prospettiva di poter diventare un venditore di gas mentre, per gli acquisti oggi in Russia, ha fatto sapere che adotterà il sistema di pagamento in rubli ma gli servono dollari anche per rafforzare la cooperazione di difesa con gli Stati Uniti. La Cina, dal suo canto, usando in modo spregiudicato la leva del credito si è già alienato l’appoggio di alcuni paesi mentre l’America è tornata a considerare strategica l’Africa anche senza impegnarsi sul piano militare. La Francia dal suo canto ha accusato la Russia di aver fornito armi e munizioni al Mali che ha espulso la Francia aprendo le porte alla famigerata legione Wagner creata dalla Russia mentre la Turchia contende la Libia a Mosca. Il tentativo di Mosca è di spostare i paesi neutrali dalla parte della Russia. Anche gli occidentali, dopo anni di relativa indifferenza, stanno cercando di incidere in quel  che viene definito ormai il “Sud globale” . Il G7 ha colto il problema lanciando un grande progetto di investimenti in infrastrutture per bloccare la penetrazione della Russia. E’ altrettanto importante che cessi la competizione interna tra Francia e Italia. Macron, dopo la missione di Lavrov si è ritenuto in dovere di andare in Africa occidentale in risposta all’offensiva diplomatica russa per chiarire che le sanzioni europee contro la Russia non sono la causa della crisi alimentare. L’Italia danneggiata dalla crisi libica e nel Corno d’Africa ha inviato il ministro degli Esteri al Cairo per diversificare le proprie fonti energetiche, facendo ombra alla Francia con i nuovi accordi intervenuti con Algeria, Congo e Angola. Restano ancora le divisioni europee sul piano migratorio mentre con la guerra in  Ucraina  ha un impatto globale anche sull’Africa come dimostra la manovra di Lavrov perché oggi la posta in gioco è più alta in quanto il futuro dell’Africa finirà per influire sul nostro stesso futuro.

Settembre 2022

UN CONTINENTE DA DIFENDERE

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