skip to Main Content

LO STUPRO di NANCHINO

Sollecitato da un amico che mi chiedeva di un massacro che era stato commesso nel corso della Seconda Guerra Mondiale dall’esercito giapponese nei confronti della popolazione inerme di Nanchino, conquistata dopo feroci combattimenti, mi sono messo a fare qualche ricerca per saperne di più anche perché credo che ci siano pochi a ricordare un ennesimo massacro, lontano nei tempi, ma per il quale nessuno ha avuto interesse a togliere il velo a questa ennesima mattanza. Fu nel luglio del 1937 che le truppe giapponesi si impadronivano, con un colpo di mano, di Pekino e Tientsin. Nonostante la resistenza dell’esercito cinese nazionalista e dei comunisti, i giapponesi occuparono il 13 dicembre Nanchino, malgrado le proteste delle Società delle Nazioni e degli Usa, passando “a fil di spada” buona parte degli abitanti. Il Tribunale militare internazionale, qualche anno dopo, calcolò che i civili massacrati a Nanchino furono più di 260.000 ma, in base a calcoli più accurati, i morti furono circa 350.000 e le donne violentate tra 20.000 e 80.000. Sulla vicenda ha scritto un libro ben documentato, basato sui ricordi dei suoi genitori, Iris Chang, figlia di genitori cinesi rifugiatisi negli Stati Uniti. Il libro ha il merito di aver riportato alla luce uno tra i più efferati atti di crudeltà commessi nel corso del secolo ventesimo, sollevando la cortina di silenzio stesa sul massacro dal Giappone che ha cercato di cancellare le proprie atrocità, negando in tal modo alle vittime il loro posto nella Storia di questo secolo – il ventesimo – nel corso del quale per molti anni sono scomparsi l’umanità e la solidarietà dalla faccia della terra. Questo nostro secolo si è aperto senza che mai fosse cessato il rombo del cannone ma soprattutto la carneficina di milioni di uomini, donne e bambini, vittime inermi e spesso dimenticate di massacri che non fanno più storia. Se l’umanità, in questi giorni dedicati alla memoria, non trova la forza di eliminare i conflitti di guerre sempre ingiuste, ma tutte originate da sporchi interessi nazionali, credo che la specie umana rischia di non vedere l’alba del prossimo secolo. E dire che siamo probabilmente la specie vivente più intelligente comparsa sul nostro pianeta in milioni di anni. Proprio ben poco per una specie che si richiama continuamente alla ragione ed ai principi di solidarietà internazionale e di rispetto dei diritti dei popoli della terra. Per chi volesse documentarsi su questa ennesima storia di massacro, il libro della Chang “Lo stupro di Nanchino” è stato pubblicato in Italia nel 2000 dalla Casa Editrice: Il Corbaccio, anche se stento a credere che sia ancora in circolazione.

30.01.2020

Lo stupro di Nanchino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Back To Top
Translate »