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BESTIARIO GIALLO VERDE

In questi ultimi tre mesi di passione, le frasi storiche si sono sprecate. Ogni occasione è stata buona per far riferimento alla storia. Nelle prime posizioni c’è senz’altro il sig. Di Maio che per ogni flatulenza del governo, ha sempre rivendicato che il momento era storico. Recentemente, a proposito del bilancio statale, ha tenuto a ribadire che “indietro non si torna”  aggiungendo che “non approverà un DEF senza l’approvazione del reddito di cittadinanza”. Gli fa eco dall’altra sponda il suo socio al governo. Tanto per non smentirsi, ricordiamoci che difronte alle critiche dell’UE per un bilancio pubblico basato su previsioni insostenibili, commenta “se ne faranno una ragione”. E ancora, difronte al rientro dei profughi in Italia dalla Germania ha gridato: “chiuderò tutti gli aeroporti”. E così via. Certo che non c’è momento che non ne tiri fuori una, come le storielle al tavolo del bar, con aggiunta di un linguaggio da trivio. Certo, sta facendo di tutto per passare avanti a Di Maio nella graduatoria del bestiario. E così oggi, difronte all’ipotesi che il bilancio non venga approvato dalla UE, prima dell’incontro dei ministri dell’Interno dei maggiori paesi dell’UE, rendendosi conto purtroppo in ritardo di quanto danno stanno facendo agli italiani si lascia sfuggire “non sarà come in Grecia”. Certo, perché se alla Grecia, per le dimensioni del deficit, le istituzioni non solo europee ma internazionali (ricordiamo che scese in campo anche il FMI) offrirono al governo greco una chance per rimettere in sesto il bilancio, questo non potrà avvenire per l’Italia data la dimensione del debito e la mancanza assoluta di coerenza politica di questo governo. Certo, saranno anche i mercati a decidere della sorte del nostro paese ma a determinare certe scelte scellerate è stato solo questo governo che ha trasformato il debito in ricchezza. A sentire anche l’altro alfiere di questa manovra il ministro Tria parla di una manovra coraggiosa ma non improvvida o irresponsabile. E’ lo stesso ministro che fino a qualche giorno fa raccontava che non si poteva sforare il deficit oltre l’1,6 per cento. Ma per ritornare a Salvini, solo per assonanza, ricordiamo che il riferimento alla Grecia ci riporta ad un altro non dimenticato passato quando il battilocchio di turno gridava dal balcone di piazza Venezia “spezzeremo le reni alla Grecia”. Ben altra sorte ci riservò la storia. Noi non sappiamo che cosa ci aspetta in un prossimo futuro: certo non saranno rose e fiori “Da Salvini si salvi…chi può”.

Ottobre 2018

 

 

 BESTIARIO GIALLO VERDE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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