skip to Main Content

AUMENTANO GLI INGRESSI IRREGOLARI IN UE

Nonostante la grave crisi bellica in corso in Ucraina, non vi sono stati mai tanti ingressi irregolari in UE dal 2016.  Diminuiscono gli arrivi irregolari in Italia ma aumentano in tutto il resto d’Europa: +57% di arrivi nei primi tre mesi di quest’anno. Nel primo trimestre del 2022 ci sono stati oltre 40mila attraversamenti illegali delle frontiere esterne dell’Unione europea, il 57% in più rispetto allo scorso anno. Le rotte più battute da chi scappa da guerre e povertà sono quelle dei Balcani e del Mediterraneo orientale. Secondo Frontex, nel primo trimestre 2022 per la rotta balcanica sono passati 18.300 migranti, quasi la metà del totale complessivo.  Ancora più significativo l’aumento del flusso lungo la rotta del Mediterraneo orientale, dove si è registrato un più 132% di arrivi rispetto all’anno scorso nel periodo tra gennaio e marzo. Complessivamente Frontex calcola che circa 7.000 migranti sono arrivati in Europa passando dall’Egeo. Anche gli sbarchi in Spagna sono aumentati (70% in più). Aumentano anche gli attraversamenti della Manica: dalla Francia si sono diretti verso il Regno Unito 8.900 migranti, in termini percentuali il balzo rispetto al 2021 è stato del 190%. Il fenomeno migratorio non conosce soste in quanto è frutto di una grave situazione alimentare, largamente diffusa in Africa e Asia e di conflitti ricorrenti che rendono sempre più impellente una riforma della gestione dei fenomeni migratori da parte dell’ONU, anche se oggi c’è anche una carenza finanziaria che ha rallentato gli interventi umanitari a favore delle popolazioni più colpite. In questa situazione di emergenza ogni Stato cerca di risolvere il problema in base ai mezzi che ha a disposizione e c’è chi, come la Gran Bretagna, ha deciso di abbandonare ogni esitazione rimandando indietro i profughi che arrivano sulle coste inglesi. “La nostra compassione può essere infinita, ma la nostra capacità di aiutare le persone non lo è” ha detto il primo ministro britannico Boris Johnson. Giovedì 14 aprile il Regno Unito ha presentato un accordo con il Ruanda per inviare migliaia di richiedenti asilo nel paese dell’Africa orientale, dove saranno trattenuti in attesa dell’elaborazione delle loro domande di asilo. Un progetto controverso che ha già generato le proteste dell’UE. Nell’ambito del progetto, che vedrà il Regno Unito pagare al Ruanda 120 milioni di sterline  all’anno (circa 150 milioni di euro), potenzialmente tutte le migliaia di migranti irregolari che arriveranno sulle coste britanniche da “paesi sicuri” (come quelli dell’UE, tra cui la vicina Francia) verranno trasferiti in aereo a settemila chilometri di distanza, in Ruanda, dove verranno gestite le loro richieste di asilo e dove avranno diritto a una protezione completa ai sensi della legge ruandese. Una violenza che non trova alcuna giustificazione nel sistema di accoglienza europeo e che finisce per mettere in discussione anche il diritto di asilo a chi proviene da paesi in guerra o dove si trovano ad affrontare gravi problemi alimentari o di sicurezza personali. Una soluzione del genere è stata adottata anche da uno Stato membro dell’UE, la Danimarca, che ha fatto un accordo con il Kossovo per alleviare il sistema carcerario danese inviando nel paese balcanico i detenuti a scontare laggiù la loro detenzione. Una decisione che viene a violare anche le disposizioni dell’UE che consentono il trasferimento dei detenuti di origine straniera a scontare la pena nel paese di origine, sempre se vi sia un accordo tra i due paesi. Ma nel caso inglese non si tratta di detenuti ma di liberi cittadini che hanno diritto a veder esaminata la loro richiesta di asilo nel paese in cui sono arrivati. Si vede che gli inglesi ormai, anche se hanno abolito la schiavitù, intendono farsi beffa dei diritti fondamentali dell’individuo.

Aprile 2022

aumentano gli ingressi irregolari in UE

Back To Top
Translate »