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ARMI A VOLONTA’

Qualche giorno fa, una nuova strage di innocenti sembra scuotere ancora una volta gli USA. Un ragazzo di 18 anni, dopo aver acquistato armi da guerra in uno dei tanti empori che offrono armi come se fossero scatole di cioccolatini, è entrato in una scuola ammazzando 19 bambini e due insegnanti. La polizia è stata accusata di essere intervenuta in ritardo lasciando trascorrere minuti preziosi per fare irruzione nei locali della scuola. Le reazioni non si sono fatte aspettare. Mentre un’intera comunità piangeva sommessamente la perdita di figli e nipoti, alla Convenzione della National Rifle Association, tre giorni dopo il massacro, Trump chiede guardie armate nelle scuole mentre dal palco arriva l’attacco a Biden “vuole limitare il nostro diritto all’autodifesa”. In effetti, gli USA sono un paese con grandi contrasti sociali tra la maggioranza bianca e forti minoranze di colore, ispanici, cinesi, migranti provenienti soprattutto dalla miseria delle favelas brasiliane o dai paesi con alti tassi di criminalità come il vicino Messico o i paesi del Centro America, dove la coltivazione della droga è uno dei settori economici più sviluppati. Le bande armate si occupano di trasferire la droga nei paesi dove se ne fa un largo uso appunto gli USA che ha cercato di bloccare l’emigrazione erigendo addirittura una barriera in cemento lunga centinaia di chilometri alla frontiera al confine con il Messico. Ma tutto ciò non giustifica affatto questa passione degli americani per le armi da fuoco. Se si continua a fomentare l’odio razziale, se gli afroamericani continuano ad essere le vittime preferite dalla polizia, se gli immigrati continuano ad essere sfruttati dai padroni yankee, ebbene il tasso di discriminazione non può che aumentare e soprattutto il tasso di violenza di questa società. Il governatore del Texas Abbot, piange le vittime del massacro ma nel 2015 invitava i suoi concittadini a comprare più armi. E’ quello che chiede la Destra che sarebbe d’accordo a militarizzare tutta la società oltre ogni limite. Di qui la richiesta addirittura di armare gli insegnanti o chiedere che siano autorizzati anche gli studenti più adulti a portare armi nelle aule scolastiche. Del tutto lontana resta la prospettiva che possa cambiare la legge visto che la potente lobby delle armi fa riferimento esplicito al secondo emendamento della Costituzione che aveva a sua volta recepito una legge del 1776. Ma può una legge di 250 anni fa decidere delle vite delle persone nel ventunesimo secolo? “Possiamo affermare con una certa sicurezza – scrive in un articolo di fondo La Repubblica di qualche giorno fa-  che quell’emendamento non era stato previsto per le stragi nei supermercati e nelle scuole”. Può apparire paradossale ma questa affermazione può sostenere la tesi di quanti credono che non ci debbano essere limiti all’acquisto di armi ma controlli maggiori sulla salute mentale di chi le acquista. Insomma il problema non sono le pistole ma le persone. Negli anni ‘60 del secolo scorso quando anche la crisi politica ebbe ad incrementare la vendita di armi, ci fu un industriale delle nostre parti che ebbe a difendersi dall’accusa di essere “guerrafondaio” facendo presente che lui si limitava solo a produrre armi ma la responsabilità di un omicidio ricadeva esclusivamente su chi usava l’arma. Se ci si consente l’accostamento, così come si intendono risolvere i conflitti tra Stati ricorrendo alle armi, anche i privati, possono usare le armi per difendersi in senso lato… Gli USA che consentono ai propri cittadini di girare armati, è lo stesso paese che ha trasformato l’Ucraina in un immenso arsenale di guerra. Più armi, più probabilità di vincere la guerra. Lo stesso organismo UE, Europol, teme che, una volta finita la guerra, sarà molto difficile recuperare le armi impiegate che finiranno così nelle mani di bande armate o di criminali di guerra pronti a vendersi in un prossimo conflitto o nelle mani della criminalità organizzata. Neppure Obama è stato capace negli USA di modificare la legge, e neppure la parte più sana della società americana si illude che la legge possa essere cambiata oggi, anzi, come scrive lo scrittore americano Joe Lansdale, in un’intervista a La Repubblica del 26 maggio scorso dichiara “altro che addio alle armi, anche stavolta non cambierà nulla, anzi la Corte Suprema anziché limitare la vendita, la renderà ancora più facile”. Il problema è che la potente lobby delle armi continua a fare pubblicità attraverso i mezzi di comunicazione, trasformando il possesso delle armi in una bandiera della libertà personale ma questo messaggio diffuso nelle strade, ripetuto in TV e sulla cartellonistica stradale non sarebbe sufficiente a bloccare qualsiasi modifica o restrizione della libera vendita di armi, se non foraggiasse da anni i politici che siedono in Parlamento. E oggi, in attesa della prossima scadenza elettorale, nessun partito e nessun uomo politico di sinistra o di destra è disposto a mettere in discussione i voti dei cittadini americani. E così il ciclo si chiude. Qualcuno ha scritto che “la vita dei bambini conta meno del vostro potere”, riferendosi al Senato. E dunque, oltre a condannare chi impugna un’arma, va condannata quella società che consente di portarla con sé in ogni luogo, anche in chiesa. Un rimedio ci sarebbe per mettere fine a questa barbarie, non solo negli Stati Uniti ma anche nel resto del mondo. Basterebbe che ci fosse una legge che vietasse la vendita di armi da fuoco ai privati, primo passo per una società che possa vivere e progredire senza uso della violenza, in qualunque modo essa si esprima, di qualunque strumento essa si serva. Un primo passo per giungere ad una società liberata dalle armi, un disarmo generalizzato in una società in cui i conflitti vanno progressivamente eliminati lanciando un appello alle prossime generazioni che possono dare una svolta alla storia perché possa continuare l’uomo a migliorare sempre di più le condizioni di vita dell’intero genere umano.

ARMI A VOLONTA

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