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CALA IL SIPARIO SULLO “JUS SOLI”

L’anno che ci lasciamo alle spalle ha mostrato il vero volto del PD che aveva fatto credere di essere deciso ad approvare la legge sullo “jus soli” prima di chiudere la legislatura. Ad affossarla definitivamente, al contrario, ha collaborato anche il PD che – con le numerose assenze dei suoi parlamentari alla seduta del 23.12 – ha fatto mancare il numero legale. “Ci sentiamo usati e traditi da una politica vigliacca” – dichiara a “La Repubblica” del 24.12 – Paula Baudet che è arrivata a Roma da bambina per scappare dalle persecuzioni del regime di Pinochet. Forte anche la protesta dell’UNICEF che parla di “pagina incivile”. “Quello che non va giù – scrive ancora La Repubblica – è la politica che non mantiene le sue promesse e poi vedere i senatori che scappano dall’aula, come se fuggissero davanti a dei bambini che chiedono diritti”. “In realtà – si legge sempre nel quotidiano – se anche il PD avesse votato in modo compatto, nell’aula non si sarebbe raggiunto il numero legale…ma quei banchi vuoti attorno ad una legge-bandiera, fanno comunque discutere”. Un altro commentatore, sempre sulle pagine di Repubblica del 27.12 – Tommaso Cerno – va giù duro anche nei confronti del Presidente del Senato “protagonista di questo epilogo, che non riconvoca Palazzo Madama né verifica se sia davvero impossibile arrivare ad un voto, ma lascia affossare la legge sulla vita di 800 mila bambini più italiani del Parlamento” facendo un appello al Presidente Mattarella “di rinviare di qualche giorno lo scioglimento del Parlamento. Non è un dramma né democratico, né ideologico…dica no il Parlamento, se vuole dire no, ma si pronunci….Chiudere con una grande fuga, con un Parlamento di gente che scappa e si nasconde…significa gettare benzina sul fuoco”.  Appello accorato ma che non trova ascolto nelle stanze del potere: ormai la decisione è stata presa, per cui il Parlamento è stato sciolto ufficialmente e le elezioni politiche fissate per il 3 marzo. Sinceramente, non si poteva attendere altro da un governo che non ha fatto che proclamare a chiacchiere la volontà politica di votare la legge ma che in effetti ha rinviato la discussione al Senato solo per compiacere la sua componente di centro destra che ha sempre dichiarato di non essere pronta a votarla. Non dimentichiamo che questo provvedimento era stato già votato a larga maggioranza due anni fa da uno dei rami del Parlamento per cui si aspettava solo che si pronunziasse anche il Senato, mentre ora nel nuovo Parlamento la proposta di legge, sempre che sia ripresentata, dovrà essere votata da entrambi i rami del Parlamento per cui i tempi si allungheranno di mesi se non di anni. Possibile che si aspettasse la fine della legislatura per il voto del Senato? Come ha scritto un lettore a Corrado Augias sulle colonne de “La Repubblica” del 29.12, “la mancata approvazione della legge sullo “jus soli” sbandierata come un successo da parte di certe forze politiche, non dice che nel 2016 è stata approvata una legge “lo jus solis sportivo” con cui si consente ai minori stranieri residenti in Italia almeno dal decimo anno di età di essere tesserati da società sportive appartenenti alle federazioni nazionali con la stessa procedura prevista per gli italiani”. “Insomma – scrive il lettore – i minori stranieri sono trattati come quelli italiani solo quando possono dare una qualche soddisfazione al nostro orgoglio nazionale!”. E’ vero, siamo difronte ad un comportamento che fa ricordare la stessa codardia di un Governo che votava nel 1938 la legge sulla discriminazione sociale degli ebrei italiani, dimenticando che si trattava di propri cittadini avviati poi alle camere a gas. Si tratta purtroppo ancora una volta di una palese violazione dei diritti umani, una pesante discriminazione nei confronti di giovani che si sentono come stranieri in patria. Figli di un’Italia minore, che producono in questo paese lavoro, reddito e ricchezza e che si sentono respinti dalla società cui essi appartengono. A questi giovani va tutta la nostra solidarietà; a loro noi confermiamo la nostra vicinanza. La loro battaglia sarà la nostra anche nei prossimi anni con la certezza che il voto popolare e ancora di più un nuovo corso politico possa aprire le porte a questi giovani che fanno parte della nostra società multiculturale e multietnica, mandando a casa i mandarini della politica e i politici ingessati dell’ultima ora.

Dicembre 2017

(Avv. E. Oropallo)

 CALA IL SIPARIO SULLO JUS SOLI

 

 

 

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