skip to Main Content

Sent 13.11.2008 Corte Europea dei diritti dell’uomo – Sez. II – Ricorso n. 32770/02

Sent. 13.11.2008 Corte Europea dei diritti dell’uomo – Sez. II – Ricorso n. 32770/02
Ancora una volta l’Italia porta a casa l’ennesima condanna per l’ingiusta durata di un processo nonché per l’inadeguatezza del risarcimento e per il ritardo nel pagamento.

La Corte ha stabilito, nel caso esaminato, che sei anni e otto mesi per svolgere due gradi di giudizio in un procedimento di riconoscimento di pensione di invalidità sono decisamente troppi. Con la stessa sentenza la Corte di Strasburgo ha condannato l’Italia anche per il risarcimento inadeguato e pagato in ritardo (dopo 17 mesi dal riconoscimento, anziché dopo i sei previsti). Per l’Italia pendono ancora più di 4.000 procedimenti che consolidano il triste primato del nostro paese, secondo solo alla Turchia, per il numero delle condanne, ben 1.379, totalizzate nei dieci anni di attività della CEDU.

Va aggiunto che nella maggior parte dei casi di risarcimento deciso dalle Corti italiane, il risarcimento irrisorio è un dato costante in quanto il sistema giudiziario non ritiene di dover applicare i parametri previsti a livello europeo per cui spesso è necessario ricorrere alla Suprema Corte che, però, neppure brilla per adesione ai parametri europei, malgrado il formale riconoscimento della giurisprudenza della CdG.

Infine, è “normale”, per ottenere il pagamento dell’indennizzo disposto, fare ricorso alla procedura esecutiva nei confronti dei Ministeri debitori che giustificano il notevole ritardo nei pagamenti (anche 24 mesi) per l’esaurimento del fondo disposto annualmente per il risarcimento. Siamo del parere che vada abrogato l’ultimo comma dell’art. 2 della l. 89/01 se non si vuole che ancora una volta lo Stato italiano si faccia beffa dei diritti dei cittadini. A tal proposito, facciamo appello ai colleghi di segnalarci il ritardo nei pagamenti in modo da poter coordinare un’azione comune per mettere fine a questo ennesimo sopruso.

Scheda a cura del Centro Studi Giuridici Koinè – febbraio 2009

Sent 13.11.2008

 

Back To Top
Translate »