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La Class Action – Convegno tenuto a Cesena il 19/06/2009

Nel giugno di quest’anno, su sollecitazione di molti colleghi ed in prossimità dell’entrata in vigore della normativa prevista per il 30.6.2009, la nostra associazione ha organizzato un incontro sul tema della class action che si è tenuto a Cesena il 19.6. L’argomento è stato esaminato, in mancanza di precedenti esperienze, tenendo conto dei primi lavori pubblicati e dei molti dubbi sollevati anche per l’alto grado di disorganicità del sistema legislativo italiano. Speriamo quindi che questa esperienza possa fare da battistrada per un più organico ed incisivo progetto di sistemazione dell’istituto a livello europeo.
Nell’ambito del codice del consumo (art. 139-140-140 bis e 141) è stato introdotto il nuovo strumento della class action quale particolare forma di tutela del contraente debole, il consumatore.
Esso prevede un nuovo strumento processuale a favore del consumatore mediante la creazione di un’azione collettiva risarcitoria.
Facendo una prima riflessione, ci sembra che sia sotto il profilo sostanziale che sotto il profilo processuale il legislatore è riuscito ad introdurre solo una “disposizione di principio e non già una meditata, sistematica regolamentazione alla cui mancanza dovrà supplire l’interpretazione giurisprudenziale attraverso ricostruzione dell’organica disciplina, specie sotto il profilo processuale” (V. Carbone in Obiettivo Class Action – IPSOA 2008).
La scelta italiana dell’azione collettiva risarcitoria, in attesa di soluzioni unitarie europee, è ben diversa dal modello americano sia perché prevede solo il risarcimento dei danni subiti con esclusione del danno punitivo sia perché istituisce una figura, dal punto di vista soggettivo di “attore collettivo” costituito da associazioni e comitati adeguatamente rappresentativi degli interessi collettivi individuati in un primo momento nei soggetti elencati nell’art. 139 C.d.C.. In realtà, “la class action” è un istituto di diritto processuale civile di origine anglosassone che consente l’esercizio dell’azione legale e la conduzione della stessa da parte di una pluralità di soggetti che, in qualità di appartenenti ad una stessa classe o categoria, chiedono all’AG, con un unico giudizio, la soluzione di una comune questione di fatto o di diritto che fa “stato” nei confronti di tutti i componenti della medesima classe: è la vera e propria class action americana diretta a tutelare pretese risarcitorie conseguenti ad un illecito plurioffensivo. L’azione collettiva è l’azione promossa da un ente associativo, a tutela di un interesse collettivo, volta a reprimere la condotta lesiva dei singoli consumatori.
Non va dimenticato che la novella legislativa italiana sia stata preparata dalle innovazioni in campo europeo. In particolare, in Italia nel corso degli ultimi anni sono state approvate

numerose leggi molte delle quali adottate in sede di recepimento di normative comunitarie che hanno introdotto diverse forme di tutela del consumatore e azioni civili che consentono forme di tutela collettiva nell’ambito di diversi settori. Si pensi alla l. n. 281 del 1998 che ha consentito alle associazioni rappresentative dei consumatori di poter agire per inibire tutti quei comportamenti delle imprese lesivi dei diritti fondamentali dei consumatori, oggi trasfusa nell’art. 140 del CdC con riferimento anche al recente D.L.gvo del 2.8.2007 relativa alle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatore.

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SintesiRelazioneLibera_circolazionePersoneUE_Forli____6.04.09 ClassAction_Convegno

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