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VACCINI E BREVETTI

Le regole sulla proprietà intellettuale prevedono una protezione ventennale dei farmaci brevettati: fino alla scadenza del ventennio lo sfruttamento economico del medicinale appartiene a chi ha depositato il brevetto. Molti politici (come Biden) ritengono che sospendendo il brevetto si potrebbe ottenere una più rapida diffusione dei vaccini e limitare così la diffusione della pandemia anche nei paesi poveri. Il solo continente che è in forte ritardo però è solamente l’Africa perché in Asia e in America Latina la campagna vaccinale procede a buon ritmo pur tra grandi differenze. Anche in Europa, ad esempio, la Bulgaria è tra i paesi che è in forte ritardo, malgrado la disponibilità del vaccino per cui non è del tutto scontato che la sospensione della proprietà del brevetto, possa portare concreti ed immediati benefici agli indigenti anche se molti continuano a ripetere che brevetti e diritto di autore costituiscono rendite di posizione che vanno abolite. Ma anche se si volesse riformare il sistema, ebbene la riforma non può che essere un risultato di negoziati complessi anche a tener conto che lo squilibrio nella destinazione dei vaccini è determinata certamente anche dalle differenze economiche ma non è sempre così. In effetti, anche se l’Europa ha avuto, la disponibilità dei vaccini prima degli altri paesi ha avuto un numero elevatissimo di morti per milioni di abitanti. In Africa si va dai 12 morti per milione del Congo ai 14 della Nigeria fino ai 1.489 del Sudafrica.  Paradossalmente il problema di Pretoria oggi non è la mancanza dei vaccini ma la capacità di distribuirli e la volontà della popolazione di sottoporvisi. Il problema è che bisogna avere anche una struttura adeguata per produrli: senza dimenticare che ci vogliono mesi per costruire un sito produttivo e preparare personale altamente qualificato che scarseggia. Insomma, scrive “La Repubblica del 6 u.s.”, invece di scaricare sulle imprese private l’onere di aiutare i paesi poveri, basterebbe che i paesi sviluppati tolgano il divieto all’esportazione dei vaccini cominciando a donare il sovrappiù dei vaccini accumulati. L’UE che – secondo le stime ha in magazzino un mld. di vaccini – di cui 250 milioni che scadranno alla fine dell’anno – preferisce incredibilmente che questi 250 milioni vadano perduti quando potrebbero essere destinati a paesi ad alto rischio. Una decisione questa davvero incredibile in contrasto con i principi di solidarietà che l’UE sbandiera continuamente ma che continua a violare. Altrettanto dicasi per gli USA. L’OMS ha messo in guardia già da mesi che bisogna vaccinare la maggior parte degli abitanti di questo pianeta se si vuole che non si creino varianti in altri paesi che finirebbero per mettere in crisi il sistema vaccinale anche in Europa che a causa della variante Omecron ma anche della mancata vaccinazione di milioni di cittadini, in primavera probabilmente dovremmo vaccinarci ancora una volta.

Dicembre 2021

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