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UNO SGUARDO ALLA PANDEMIA

La previsione di una “seconda fase” della pandemia che sembrava essersi bloccata all’inizio dell’estate, sta riprendendo vigore in queste ultime settimane. Per fermarci all’Europa, il contagio non risparmia molti paesi europei a partire dalla Francia che è stata costretta ad isolare alcuni quartieri della capitale, a finire alla Gran Bretagna dove le misure prese dal governo resteranno in vigore fino alla fine dell’anno mentre anche in Germania sono in aumento i contagi. Anche l’Italia deve fare i conti con un aumento dei contagi ed anche dei decessi, dopo aver riaperto sia pure parzialmente le scuole. Il Presidente Conte ci aveva assicurato che non ci sarebbe stato più alcun lockdown ma diversi scienziati non l’hanno affatto escluso. Il Ministro Speranza ci aveva detto che per la fine dell’anno potevamo ritenerci al sicuro, ma non è affatto così, a sentire gli esperti. L’immunologo Antony Fauci dagli USA ci manda a dire di fare i buoni perché torneremo alla normalità non prima di Natale 2021 (La Repubblica del 20 settembre). “Ce la faremo– aggiunge – grazie ad una combinazione di vaccini sicuri ed efficaci e di politiche sanitarie adeguate”. Ribadendo di avere i suoi dubbi che si possa mettere a punto un vaccino contro il Covid-19 efficace nella misura del 95% come quello del morbillo, sperando che sia perlomeno efficace al 70,75%. “Non proteggerà tutti – afferma –ma proteggerà la maggioranza. Così il virus non avrà l’opportunità di diffondersi”. Per quanto riguarda l’Italia ha raccomandato che “la ripresa delle attività in Italia dev’essere cauta e graduale”. Insomma, per chi aveva già previsto di potersi godere le vacanze di Natale in qualche bella località alpina, porte di casa sprangate e niente assembramenti. Se vogliamo controllare la diffusione dei contagi, anche se con le scuole aperte e la ripresa dell’attività, sarà davvero difficile contrastare i contagi. Un altro allarme è venuto dagli esperti: il virus attacca anche il cervello. Nel laboratorio di Pomezia che produce le provette del prossimo vaccino è stato accertato che “l’aggressione a più organi è la caratteristica che spaventa del Covid”. Comunque, se non ci sono altri stop, entro la fine dell’anno l’Italia avrà a disposizione tre milioni di dosi per immunizzare i soggetti più a rischio. Anche l’OMS lancia l’allarme perché per ottobre e novembre c’è da aspettarsi un aumento di mortalità. Ha sconsigliato anche il saluto col gomito perché così non viene rispettato il distanziamento.  Intanto in Austria le mascherine saranno obbligatorie anche in tutti i negozi ed edifici pubblici mentre in Repubblica Ceca – che è la più colpita dalla nuova ondata – in buona parte del paese i ristoranti ed i bar dovranno chiudere da mezzanotte fino alle sei del mattino.  C’è anche un allarme lanciato dai chirurghi perché “i malati non si curano per paura del virus” (La Repubblica 18 settembre). “Sale operatorie e reparti oncologici ancora a rilento dopo il lockdown e meno accessi ai pronto soccorsi”. Intanto un gruppo di ricercatori è al lavoro in Toscana per mettere a punto gli anticorpi monoclonali da utilizzare contro il coronavirus. Si tratta di anticorpi prodotti in laboratorio, simili a quelli naturali, che sono una possibile cura per il Covid. “Sono una cura molto efficace ma, per il momento, hanno un costo elevato per cui vanno riservati ai malati gravi. Rispetto al vaccino sono efficaci appena somministrati ma la loro efficacia dura solo settimane o pochi mesi mentre il vaccino è efficace dopo uno o due mesi ma la sua efficacia sarà di mesi o anni”. “Grazie ai ragazzi di Siena probabilmente – scrive La Repubblica del 16.9 – avremo presto un farmaco anti-Covid con alta probabilità di efficacia bassa di effetti collaterali”. “Siamo tra i primi gruppi al mondo ad essere arrivati a questo punto, assicurano gli sperimentatori, ed abbiamo un anticorpo più potente del 90% rispetto a quelli utilizzati da altri ricercatori”. Una notizia questa che ci fa sperare che la collaborazione tra tanti scienziati e la passione tra questi giovani talenti possano contribuire a debellare uno dei più micidiali virus che può ancora mettere in discussione l’esistenza sulla terra dell’Homo Sapiens. Ancora una volta la realtà supera qualsiasi immaginazione ma c’è da aggiungere che sono decenni ormai che la scienza mette in guardia i governi di tutto il mondo sui rischi che stiamo correndo ma spesso si scontra la scienza contro interessi economici e politici che tentano di nascondere la verità, come è avvenuto anche in questo caso di pandemia, che rappresenta un campanello d’allarme che ci dovrebbe convincere, una volta per tutte, a cambiare tutto il nostro sistema politico e sociale se vogliamo assicurare la sopravvivenza delle generazioni future. Ne saremo capaci? Non ne sono convinto ma forse, quando la verità sarà chiara a tutti, sarà già troppo tardi. Non vuol essere una certezza la mia ma, lo dico soprattutto ai giovani, prendete la strada per cambiare radicalmente la società, abbandonando ogni ambizione di ricchezza materiale e di potere per combattere e vincere una battaglia che può segnare, se perdiamo, la fine dell’umanità privando il pianeta di una specie vivente che è stata capace di padroneggiare le forze della natura ma non di vincere la battaglia contro l’egoismo ed i sogni di potenza che ancora popolano le notti dei pochi individui che possono decidere le sorti di miliardi di persone.

24/9/2020

Uno sguardo alla pandemia

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