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UNIONE BANCARIA ANCORA LONTANA

 

In tempi recenti la Commissione è ritornata a parlare del progetto di unione bancaria di tutti i paesi europei e non solo di quelli della zona-euro. Il progetto è quello di rendere il sistema bancario dell’Eurozona più sicuro e maggiormente resistente alle crisi, ma non c’è accordo tra i governi su cosa bisogna fare per arrivarci. I leader dell’Unione europea hanno ribadito, giovedì 16 dicembre, il loro impegno politico a portare in porto l’unione bancaria, senza però fissare alcuna data. L’unione bancaria europea è stata creata per i 19 paesi che utilizzano l’euro, ma anche gli Stati membri dell’Ue che non appartengono all’Eurozona possono aderirvi. Il progetto è quello di rendere il sistema bancario della zona euro più sicuro e più resistente alle crisi: con l’unione bancaria, tutte le maggiori banche dell’Eurozona avrebbero un unico supervisore – la Banca centrale europea – e un’unica autorità di risoluzione per liquidare le banche in caso di fallimento in modo uniforme. Ma i ministri delle Finanze della zona euro su questo hanno fatto pochi progressi. Il problema principale è che, la Germania vuole che le banche della zona euro siano meno esposte ad un rischio di default. Ciò significa ridurre i loro crediti deteriorati e l’esposizione verso un singolo soggetto bancario.                       La proposta tedesca di fissare dei limiti su quante obbligazioni di un singolo Paese una banca possa detenere è difficile da digerire per l’Italia, che finanzia molti dei suoi prestiti attraverso le banche. Le obiezioni italiane sono condivise anche da altri paesi dell’Europa del Sud. In effetti il progetto dell’UE è quello di mettere sotto stretto controllo la finanza dei singoli paesi e la politica di indebitamento dei governi dei paesi membri allargando i poteri della BCE ed è questo che molti paesi non vogliono ma se si vuole una integrazione bancaria bisogna per fare fronte ad un’ipotesi di crisi bancaria come è avvenuta in Grecia ed anche in Italia non dimentichiamo che i problemi creati dal MPS non sono ancora risolti allora non c’è altra soluzione, per dare stabilità alle operazioni finanziarie delle banche, che tutte le banche siano sotto il controllo della Banca Centrale Europea in quanto le banche nazionali spesso sono obbligate dai governi di aumentare il debito del paese con grave rischio anche per la finanza europea. Un trasferimento di poteri all’organo centrale europeo vale pure un sacrificio da parte dei singoli Stati membri se si è d’accordo sulla prospettiva dell’integrazione globale, in vista di una riforma che porti alla creazione di uno Stato federale ed è questo il nodo politico da sciogliere al più presto possibile.

Unione bancaria ancora lontana

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