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UN GOVERNO POCO POPOLARE MA MOLTO FAMILIARE

Per far fronte ai buchi nel bilancio dello Stato, la premier non ha esitato a tagliare i fondi per la Sanità cancellando anche il Reddito di Cittadinanza e attingendo ai bilanci dei singoli ministeri. Addirittura ha fatto ricorso persino al fondo DISABILI. Oltre ai 350 milioni sottratti dal decreto ANTICIPI, cui si aggiunge nella legge di bilancio un altro prelievo di 50 milioni. Alle associazioni del settore la ministra leghista per le disabilità aveva promesso che l’avrebbe rimesso nella manovra ma ciò non è affatto vero perché, in attesa del testo definitivo, nel bilancio è previsto uno stanziamento generico di 85 milioni all’anno a partire dal 2026.

Troppo tardi e troppo poco” chiosa il quotidiano la Repubblica del 30 ottobre scorso. Una vera e propria beffa per i disabili e per le loro famiglie che su quel fondo contavano per assicurare cure e assistenza di cui le persone necessitano. Un vero e proprio dietro-front mentre la Meloni, per placare i malumori dei peones della maggioranza, ha promesso di emettere, dopo l’approvazione della finanziaria, un provvedimento omnibus di 400 milioni di euro. Esattamente quanto è stato tolto ai disabili. Inoltre, per evitare scontri con Salvini, gli ha assicurato che ci sarà spazio nella manovra per un ulteriore stanziamento per la società che si occupa del progetto del ponte sullo Stretto. Questo è il governo popolare fatto di promesse non mantenute.

Togliere ai poveri per dare ai ricchi” come prometteva Fantozzi in uno dei suoi film…

TENGO FAMIGLIA

Ma se per la Sanità ci sono solo briciole, molto prodiga è stata la premier con i suoi familiari e i suoi amici. Fin dalla sua presa in carico, la Meloni si è circondata di un nugolo di parenti che le fanno corona, anche se privi di qualsiasi esperienza precedente, affidando addirittura la poltrona di ministro ad un suo cognato, senza dimenticare la presenza della sorella che la segue in ogni momento della sua attività politica (e senza che se ne veda la necessità). Insomma, un familismo all’ennesima potenza.

Che tutto ciò faccia parte della politica è assai discutibile ma, sull’esempio del premier, anche i suoi sodali appartenenti al medesimo partito o ai partiti che fanno parte del governo si sono visti autorizzati a sistemare i loro figli e i loro amici nelle imprese controllate dal governo italiano. Mentre il paese è stretto nella morsa di una crisi economica, le imprese parastatali sono diventate una sorta di riserva indiana per tribù di amici e parenti. E così dal 23 ottobre scorso il figlio del ministro degli Esteri è stato assunto dal Comitato per l’Organizzazione degli Europei del Calcio che si terranno tra 10 anni anche se il comitato organizzativo non esiste ancora. La figlia di Giorgetti, ministro dell’Economia e Finanza, da più di un anno lavora già all’ufficio di Coverciano anche se proprio questo ministro negli anni scorsi gridava “via alla politica dallo sport in nome della battaglia allo spreco e dagli sperperi“. Ci viene da chiedere se fosse stato davvero necessario creare un ufficio organizzativo per un evento che dovrebbe svolgersi tra 10 anni. Anche La Russa, presidente del Senato, ha fatto in modo che il figlio primogenito fosse nominato presidente dell’Automobile club di Milano che di fatto controlla anche il circuito di Monza. L’altro figlio Lorenzo è nel Comitato Organizzativo delle Olimpiadi Invernali di Cortina mentre la Meloni si è data da fare perché a presiedere la società Sport e Salute fosse un suo uomo di fiducia, tal Marco Mezzaroma, ex marito di Mara Carfagna e amico fraterno di Arianna Meloni, sorella di Giorgia.

Le istituzioni, come si vede, non lasciano a piedi nessuno. “Nessuno che abbia un cognome importante” chiosa il quotidiano la Repubblica del 3 novembre scorso. Una vera e propria corsa che ha dato serenità alla famiglia della Meloni e dei suoi amici, senza che al banchetto ci fossero altri invitati. Certo il bilancio dello Stato coprirà anche queste ignominie ma resta il fatto che a una squadra del genere non si affiderebbe neanche l’incarico di raccogliere fondi per tutti quei cittadini che devono rivolgersi alle mense popolari, senza le quali sarebbe difficile sopravvivere.

Novembre 2023

UN GOVERNO POCO POPOLARE MA MOLTO FAMILIARE

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