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SOVRANISTI PIU’ FORTI DOPO IL VOTO IN POLONIA

Dopo la vittoria di DUDA, rappresentante della destra al potere in Polonia, che è risultato vincente, sia pure con uno scarto bassissimo di voti – il 51% contro il 49% dell’avversario proposto dall’opposizione – ci si interroga sulle possibili conseguenze dopo questa ennesima vittoria di un partito sovranista. Nell’immediato non si può negare che l’esito del voto rafforza l’asse antieuropeo tra la Polonia di Kaczyński e l’Ungheria di Orban che è stato tra i primi a congratularsi con Duda. La conferma di Duda potrebbe anche modificare gli equilibri nel Parlamento europeo, indebolendo la posizione di Tusk, ex Presidente del Consiglio Europeo e oggi numero uno del centro destra moderato del PPE, primo partito a Strasburgo. E’ indubbio però che il voto conferma una profonda spaccatura dell’elettorato all’interno del paese. Lo sfidante di Duda, Rafal Trzaskowski, sindaco di Varsavia, ha ottenuto una percentuale di consensi che si avvicina al 49%. Nell’analisi del voto va detto che lo sfidante ha ottenuto la maggioranza dei voti soprattutto nei grandi centri industriali e può contare sui due terzi degli elettori tra i 18 e i 29 anni mentre Duda ha avuto una proporzione simile di consensi tra gli ultrasessantenni. Il PIS è forte nelle campagne e nelle regioni sud-orientali come la Galizia, nel passato regione tra le più arretrate della monarchia asburgica, mentre lo sfidante stravince invece all’Ovest, luoghi vicini a quello che era la frontiera avanzata dell’Occidente. Ora, la buona notizia da non sottovalutare, è che nel giro solo di qualche mese lo sfidante è riuscito a mettere in piedi una campagna capillare in cui sono stati coinvolti anche altri giovani. Una campagna rabberciata, certo, ma che ha posto in luce le potenzialità di questo giovane candidato e soprattutto la scoperta di un’area, tutt’altro che esigua di cittadini, che hanno votato per il cambiamento e per la legalità. Si tratta di più di dieci milioni di persone che – se ben organizzate – potranno senz’altro cambiare nei prossimi anni il volto di questo paese. Attualmente la classe dirigente al potere si farà forte per sottomettere la Magistratura e molti temono che tenterà di limitare ancora di più la libertà di stampa ma c’è una diffusa speranza che la retorica sovranista faticherà a convincere gli elettori anche se esiste una robusta alleanza tra il PIS e il ceto cattolico che ha deciso di fornire tutto il suo appoggio a questo partito considerato come il rappresentante più qualificato delle tradizioni cattoliche del paese, capace di bloccare ogni forma di apertura al dialogo con le altre chiese, anche contro il potere del Papa di Roma. E’ questo il nucleo forte ma nello stesso tempo debole della base del sovranismo in Polonia che, per forza di cose è destinato a tramutare quando le nuove generazioni dimostreranno di essere in grado di sostituire il vecchio apparato di governo che in un certo senso continua a portare avanti la politica nazionalista del grande Impero Russo. Ma, dopo l’uscita di scena dell’Unione Sovietica, i paesi dell’Est, non hanno mai trovato di meglio che proporre un esasperato nazionalismo a difesa del paese, quando la realtà dovrebbe dimostrare che l’unica prospettiva per i paesi europei, soprattutto per quelli dell’Est Europeo, è quella di collaborare per la nascita di un’Europa forte e solidale in quanto non c’è più spazio per l’Europa delle nazioni, riproponendo un cliché che si è dimostrato perdente e che lo è ancora di più oggi. Se il sovranismo ha avuto il suo battesimo in Polonia, è possibile che ne debba subire anche il declino. Malgrado la vittoria di Duda. Una vittoria che però è stata molto contrastata perché l’opposizione ritiene che essa sia dovuta al fatto che il governo abbia infranto le regole, utilizzando l’amministrazione statale e l’emittente TVP come megafono per la campagna elettorale del PIS e del governo. La portavoce della Corte Suprema ha detto che è pervenuta una denuncia dal partito Piattaforma Civica (PO) insieme ad altre 5800 proteste mentre il governo nega qualsiasi illecito elettorale ma l’Ufficio per le istituzioni democratiche ed i diritti umani (ODIHR) l’Organo di controllo elettorale europeo, ha confermato che la TVP è stata utilizzata come strumento di campagna elettorale per Duda in modo improprio e impiegando somme pubbliche a fini elettorali. E’ possibile che la polemica si fermi qui anche se potrebbe portare addirittura all’annullamento del voto, se la Corte Suprema si convincesse di avviare un’inchiesta ma si sa che essa è controllata ormai dal PIS e comunque è anche questo uno degli elementi che potranno influire sugli umori degli elettori ma soprattutto svelare il vero volto del potere conservatore accelerandone così l’uscita dalla scena politica.

30/7/2020

sovranisti più forti dopo il voto in Polonia

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