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SOTTO IL TALLONE DI FERRO

Come ripetutamente annunciato dall’intelligence USA, sembra che Putin abbia deciso di riconoscere le Repubbliche di Donetsk e Lugansk inviando “truppe di pace” come scrive “La Repubblica” di oggi 22 c.m.. Nella notte i primi soldati sono entrati, secondo notizie di stampa, nel Donbass dove centinaia di migliaia di cittadini, i “famigerati separatisti” sono a tiro delle granate dell’esercito ucraino. Nella giornata di ieri, Putin in un lungo discorso trasmesso in televisione ha ribadito di essere pronto a sedersi a un tavolo di lavoro disposto a trovare una soluzione che possa dare sicurezza al nostro paese e a  tutto il continente. In risposta Biden- ha chiamato Macron e Scholz chiedendo “sanzioni immediate, e dichiarando “ violati gli accordi internazionali, reagiremo”. Di seguito c’è anche la condanna dell’UE e dell’ONU. Tutto ciò è davvero paradossale. Ancora una volta la disinformazione sta stravolgendo la verità dimenticando in primo luogo che in queste vicende la parte più debole non è l’Ucraina ma la Russia, in quanto nel giro di pochi anni, con l’adesione di diversi paesi al patto Nato, la frontiera tra la Russia e i paesi confinanti è stata disseminata da postazioni missilistiche puntate sulla Russia, lungo un arco che va dal Mar del Nord al Mar Nero. Come scrive Galimberti su “La Repubblica” del 14 u.s., “Può sembrare paradossale ma Vladimir Putin sta facendo un favore a Joe Biden, il cui tasso di consenso interno era sceso al livello di quello bassissimo di Jimmy Carter”.  La Casa Bianca ha amplificato il conflitto addirittura imbarazzando il governo di Kiev che si vede silenziato dalle manovre USA. “Ma – prosegue l’articolo – il presidente russo ha finito per ricompattare anche l’Occidente obbligando i governi europei a schierarsi per la linea dura e a seguire la leadership americana”. “Perfino l’Alleanza Atlantica – scrive ancora – di cui Emanuel Macron aveva dichiarato la “morte cerebrale” sembra essersi rianimata sotto la spinta della minaccia russa nel cuore dell’Europa”.  “L’ossessione di Putin – aggiunge – (avere la Nato alla porta di casa, cioè in Ucraina e nel giardino, i paesi ex satelliti del defunto Patto di Varsavia) sta diventando una tenda ad ossigeno per Biden”. “In breve, la tattica di guerra psicologica, a giudicare dalle reazioni russe, ha fortemente innervosito il Cremlino” che è stato costretto a fare la prima mossa, quella di mandare le proprie truppe nel Donbass. Adesso bisognerà vedere quali saranno – aldilà delle dichiarazioni ipocrite dei governi occidentali – gli sviluppi di questa strana guerra- inventata dagli USA. Senza andare molto indietro nel tempo, ricordiamo che l’intervento della NATO e degli USA in Jugoslavia alla fine degli anni ’90 fu ordito per sconvolgere ancora di più il precario equilibrio dei Balcani Occidentali. Allora USA, NATO e Occidente al seguito si servirono del grimaldello del Kossovo per riportare “l’ordine” in questa tormentata regione con migliaia di morti e con ferite aperte ancora oggi. Allora la scelta dei grandi della Terra fu esattamente l’opposto di quello che accade oggi, ritenendo che una piccola regione, quella del Kossovo, che faceva parte della Serbia, potesse autoproclamarsi autonoma ottenendo il riconoscimento immediato da parte dell’Occidente. Oggi invece, sotto la spinta della propaganda USA e subordinando i propri interessi a quelli del più potente e ingombrante alleato, l’UE ha deciso – diversamente dal Kossovo – di far marcire un conflitto tra l’Ucraina ed una regione, quella del Donbass dove prevale una popolazione russa. Una guerra che fino ad oggi ha causato decine di migliaia di morti, senza che questo convincesse l’Europa a trovare una soluzione al problema perché il Donbass non fa certo gola alla Russia che invece è interessata a salvaguardare la propria sicurezza e quella del resto d’Europa. Ma se l’UE è così vile e debole da seguire l’impostazione tracciata dall’Alleanza Atlantica e dal governo USA, ebbene non potrà sottrarsi alle sue responsabilità storiche di fronte ai popoli di questo continente. Se la parola passerà alle armi, non sarà solo la Ucraina ad uscire devastata da una guerra ma tutta l’Europa e soprattutto morirà il sogno ambizioso ma ragionevole di fare di questo continente un territorio di pace ed un faro per il rispetto dei diritti umani e della convivenza tra tutti i popoli della Terra. Una responsabilità anche maggiore di quella che si assume l’imperialismo USA che con la prospettiva di una guerra vuole “mettere il cappello in testa all’Europa” riappropriandosi del ruolo di Stato guida dell’Occidente. E’ proprio questo quello che vuole l’UE? Speriamo che ci sia ancora qualche voce capace di indicare una voce diversa da quella della guerra ma non ci sarà pace se il destino dell’Europa andrà deciso da chi è lontano dall’Europa e da un’alleanza militare che è già stata definita dal presidente francese “un cadavere”. C’è ancora la possibilità – e guai a dimenticarlo – che si possano risolvere pacificamente i problemi di questo continente ma a condizione di mandare in soffitta le alleanze di ieri per creare una collaborazione effettiva e duratura tra tutti i paesi europei, evitando a questo continente di fare ancora le spese di una guerra combattuta dai popoli europei dimenticando il messaggio di un passato recente ancora attuale.

Febbraio 2022

SOTTO IL TALLONE DI FERRO

 

 

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