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SI RIAPRE IL CASO DEL MOTTARONE 

Il ritorno in Italia dell’unico superstite della tragedia del Mottarone, il piccolo Eitan che il giudice del Tribunale di Haifa ha restituito alla zia Aya Biran, non ha messo fine a questa vicenda che vede contrapposte due famiglie, quella della parte materna che si trova in Israele e quella paterna che vive in Italia. Anzi, come avevamo già previsto, a seguito del ricorso presentato dai nonni materni, potevamo aspettarci anche un provvedimento che modificasse il provvedimento di tutela affidata alla zia paterna in Italia. E’ quanto avvenuto perché il Tribunale de Minori di Milano ha accolto il ricorso presentato dai nonni materni e rimosso la tutela del piccolo Eitan, affidandolo ad un avvocato di Monza, estraneo alle famiglie, pur continuando il minore a convivere nel nucleo familiare della zia Aya. La posizione di quest’ultima si è complicata dopo la notizia della iscrizione del suo nome, e di quello del marito, nel registro degli indagati a Pavia con le accuse di furto e diffamazione a seguito della denuncia presentata dalla nonna materna che ha accusato entrambi i coniugi di aver prelevato dalla casa dei genitori del minore oggetti come telefonini e dispositivi informatici, utili, secondo gli avvocati della nonna, nella vicenda legata all’affidamento. La decisione del Tribunale dei Minori di Milano arriva dopo una contesa sulla nomina di Aya Biran come tutore che era stata decisa dal Tribunale di Torino e poi confermata dal Giudice Tutelare del Tribunale di Pavia. “L’elevatissima conflittualità – ha spiegato il Giudice del Tribunale per i Minori di Milano – manifestatasi successivamente all’iniziale nomina del tutore, ha reso necessario l’individuazione di un soggetto terzo, visto che la contesa parentale insorta indubbiamente contribuisce a complicare ogni scelta personale, relazionale, ed educativa che dovrà essere assunta nel prioritario interesse del bambino”. Forse non ha tutti i torti il nonno del bambino quando afferma, nel corso di una intervista di apprezzare questa decisione di nominare al minore, come tutore, un terzo estraneo alla famiglia “che dovrà mediare e verificare come entrambe le famiglie possano stargli accanto, senza che debba perdere nessuno, perché ha già perso troppo”. Una vicenda che è ben lontana da una soluzione che, speriamo, venga presa nell’interesse superiore del bambino.

Dicembre 2021

Si riapre il caso del Mottarone

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