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PER FORTUNA CHE C’E’ SPERANZA!

Qualche settimana fa una reazione anomala in una donna testata per validare il farmaco italo-inglese che sta sperimentando la società AstraZeneca ha causato lo stop della sperimentazione. Si è trattato di una reazione avversa in uno dei 50 mila volontari sottoposti alla ricerca del vaccino per il Covid-19. Giunta nella terza fase di sperimentazione a Oxford come prima reazione le azioni di AstraZeneca hanno perso il 6% del valore in borsa ma poteva anche andare peggio. Ma a Pomezia, sede della società, sono ottimisti tanto che non vi è stata per il momento alcuna interruzione della produzione. Naturalmente può darsi che effettuate le indagini, non vi sia alcuna connessione tra la reazione verificatasi per uno dei volontari, risultando il vaccino del tutto estraneo all’evento. E’ quanto in effetti si è verificato perché non è stato trovato alcun collegamento tra la reazione riscontrata in una volontaria e il farmaco che si sta testando. La società anglo-svedese già ha ricevuto ordinazioni per oltre 100 milioni di dosi soltanto dalla Gran Bretagna, ma non è l’unica impegnata nella ricerca di trovare un antidoto al Covid-19: altre ricerche si stanno effettuando sia negli USA che in Russia come in Cina. In una intervista rilasciata dal Ministro della Salute Speranza a La Repubblica del 13 settembre, lo stesso si è dichiarato certo che tra pochi mesi potremo utilizzare un vaccino per cui “a fine inverno saremo salvi”.  Anche il Commissario Straordinario all’emergenza virus Arcuri, in un’altra intervista ha confermato che l’Italia partecipa allo sviluppo di alcuni vaccini europei aggiungendo che “in silenzio da tempo stiamo lavorando ad alcuni importanti investimenti a favore di aziende che si stanno sperimentando due diversi tipi di vaccino”. Con la ripresa delle attività lavorative, il rientro a scuola, molti iniziano a pensare già alle prossime vacanze: quelle natalizie, così ci si chiede se il Coronavirus ci seguirà fino alla fine dell’anno oppure no. Risponde Roberto Cauda, ordinario di malattie infettive all’Università Cattolica del Sacro Cuore, che “dovremo fare i conti con Covid anche a Natale” aggiungendo che “non ci sarà un vaccino disponibile per quel periodo, nonostante la ricerca sia stata molto veloce”. Concludendo che “non possiamo sperare in una bacchetta magica che faccia sparire il Coronavirus in assenza del vaccino. Quel che dobbiamo fare è adottare le misure che sappiamo essere in grado di contrastare la diffusione di Covid-19 convivendo con il virus fino a quando non ci sarà un vaccino”. Il Commissario UE alla ricerca Mariya Gabriel che da Bruxelles finanzia i progetti di laboratori europei che stanno lavorando per trovare un vaccino efficiente ha dichiarato “speriamo che le prime dosi del vaccino siano pronte entro fine anno o inizio 2021, senza escludere nuovi lockdown”. “La Commissione, aggiunge, ha firmato un contratto con AstraZeneca e concluso colloqui esplorativi con altre aziende” per cui conferma Mariya Gabriel che “avremo presto un nostro vaccino”. Detto questo non possiamo ancora sapere se arriveremo prima, ma possiamo dire che qualsiasi vaccino dovesse essere, la vendita dello stesso dovrà essere valutato e autorizzato dall’EMA
(European Medicines Agency). L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) fa sapere che non è realistico pensare ad un vaccino del Covid prima della metà del 2021. Prevede ancora l’OMS che l’Europa vedrà un aumento del numero di morti giornalieri in ottobre e novembre come conseguenza della ripresa delle attività e dell’apertura delle scuole. Fenomeno che in anticipo si sta realizzando, creando grossi problemi a tutti i paesi europei. Il direttore dell’OMS Europa Hans Kluge ha lanciato un avvertimento a coloro che credono che lo sviluppo di un vaccino metterà fine alla pandemia “Ho sentito dire per tutto il tempo: il vaccino sarà la fine della pandemia. Certo che no” ha detto il belga. “E non sappiamo nemmeno se il vaccino aiuterà tutti i gruppi della popolazione”. Ha criticato ancora il dott. Kluge che in un certo numero di paesi la politica si sovrappone al pensiero scientifico come in altri paesi la gente dubita della scienza il che è molto pericoloso, ha detto kluge. Durante la conferenza tenutasi il 21 agosto scorso, il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha dichiarato che “nessun paese può cavarsela fino a quando non avremo il vaccino” aggiungendo che “anche se lo dovessimo avere non porterà fine da solo alla pandemia”. L’obiettivo ora è di fermare la pandemia in almeno due anni. “Nella nostra situazione attuale, a causa anche dei continui spostamenti a livello mondiale, il virus ha maggiore possibilità di diffondersi, può muoversi velocemente. Ma allo stesso tempo abbiamo la tecnologia e le conoscenze per fermarlo”. In conclusione, dovremo abituarci a convivere per molti mesi ancora con questo virus che salta da un continente all’altro, temibile quanto più circolano le persone, soprattutto se queste non utilizzano quei dispositivi che fino ad ora ci hanno evitato una più veloce diffusione del contagio. E’ il consiglio che diamo a tutti, soprattutto senza illudersi che di qui a qualche mese, come ha ammesso candidamente il Ministro della Salute, potremo goderci le vacanze di Natale.

21.9.2020

Per fortuna che c’è Speranza!

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