OLIMPIADI DA BRIVIDO
Oggi saranno inaugurati in forma solenne i XXXII giochi olimpici di Tokyo 2020 sempre che il Covid non venga a guastare questo evento. La città è blindata, nessun accesso sarà consentito ai turisti che avevano deciso di presenziare a questa cerimonia e forse non verrà dato il nulla osta neppure ai 10.000 cittadini giapponesi che avevano già acquistato il biglietto d’ingresso.
Anche tra gli atleti vi è un certo nervosismo perché questi giochi, non ancora iniziati, potrebbero essere sospesi in qualsiasi momento se la situazione precipitasse. Malgrado le severe misure di sicurezza indicate dal Comitato Olimpico, ci si chiede in fondo se non era il caso di rinviarli ancora una volta difronte ad un aumento dei contagi un po’ in tutto il mondo. Agli atleti è stato consegnato un manuale di 70 pagine con l’obbligo di attenersi strettamente alle indicazioni ivi riportate ma il maledetto virus ha già fatto capolino all’interno del villaggio olimpico: non si tratta di un atleta ma di un accompagnatore di cui non è stata rivelata l’identità.
La conferma di questo clima la fornisce una componente della squadra inglese, atleta del taekwondo, bronzo a Rio: “Tra noi c’è un’estrema diffidenza, basta uno starnuto e tutti si allontanano”. Certo sarebbe un peccato buttare a mare cinque lunghi anni di allenamento. Lo testimonia un altro atleta, questa volta italiano, Manuel Lombardo, numero uno del judo, oro europeo: “Saranno Olimpiadi giuste, gli atleti hanno sofferto” aggiungendo “Tokyo per me costituisce la fine di un incubo”.
Gli stessi giapponesi, in maggioranza – e sono quattro su cinque – si sono dichiarati contrari a questi giochi: lo stesso imperatore si è dichiarato preoccupato eppure Tokyo non vuole rinunciare a questi giochi. Vediamone le ragioni. “Il giro d’affari di Tokyo 2020 – scrive La Repubblica del 18 u.s. – ha movimentato decine di miliardi. I costi a carico del Giappone son più che raddoppiati rispetto ai 7,5 mld. di dollari arrivando a 15,4 mld.. Il rinvio dei giochi di un anno è costato ai giapponesi 2,8 mld. mentre il governo ha incassato dagli sponsor giapponesi 3,3 mld. Ma è tutto il giro d’affari che ruota attorno a questo grande evento che impone – nonostante le condizioni avverse – di svolgere comunque sia, queste Olimpiadi. Solo per i diritti televisivi il Giappone riceverà dal Comitato Olimpico il 75% degli introiti, pari a 3,5 mld.”.
Insomma, the show must go on, e niente potrà fermarlo. Lo stop alle Olimpiadi potrebbe inoltre costituire una minaccia per la sopravvivenza di molti sport minori e federazioni nazionali che spesso non sono in grado di autofinanziarsi. La decisione di tenere i giochi a tutti i costi è stata fortemente voluta dal premier giapponese la cui popolarità è in calo per la gestione della pandemia e della campagna vaccinale partita con gran ritardo. In autunno si andrà alle elezioni politiche per cui, se non ci saranno troppi problemi sanitari, il premier spera di poter accrescere la sua popolarità. Il cerchio si chiude: politica-economia e affari hanno avuto la loro parte. Ci resta da chiedersi che cosa avverrà se i contagi cresceranno e soprattutto se sarà necessario chiudere in fretta queste Olimpiadi. Eppure si era parlato, a proposito della pandemia, di una vera e propria guerra contro un nemico insidioso ed invece stanno facendo di tutto – in Giappone come anche negli altri paesi –per offrire nuove vittime a questo demone intelligente che sa cambiare volto per continuare a terrorizzare tutto il globo terrestre. Basta dire che i vaccini servono a ben poco se si offre al virus la capacità di rafforzarsi grazie agli assembramenti che costituiscono il suo brodo di coltura. Ancora una volta politica ed economia all’unisono hanno deciso di sacrificare la salute dei propri cittadini, preoccupandosi di avviare la ripresa, riaprire gli stadi, riavviare il turismo diffondendo la falsa illusione che ormai la battaglia è vinta. Solo i medici, profeti di sventura, continuano a lanciare allarmi che restano ormai inascoltati.
Dopo la follia del campionato europeo di calcio, già oggi stiamo verificando un ritorno di fiamma dei contagi alimentati dalla sconcertante decisione di tenere pieni gli stadi riportando in Gran Bretagna i contagi a 50.000 al giorno che come una marea nera si sta diffondendo rapidamente anche in Europa. Grazie ai vaccini è probabile che le conseguenze non saranno così catastrofiche come un anno fa ma ogni previsione può essere travolta dall’imprevedibilità di questo virus che conosciamo poco. La diga che era stata eretta per isolare il virus sta mostrando le sue prime crepe e allora aspettiamoci un altro autunno “caldo” anche in concomitanza della riapertura delle scuole. Settembre è alle porte e il virus non farà sconti a nessuno. Chi si assumerà la responsabilità di questa nuova ondata, con una variante sconosciuta che sta facendo le sue prime vittime in tutto il mondo? L’industrialotto, il ristoratore, i bagnini, il gestore turistico e quanti altri che hanno deciso di riaprire tutto? Sig. Salvini si prepari ad una nuova sceneggiata, questa volta con l’attenuante che sarà in buona compagnia con i resti di una sinistra lacerata e confusa.
Luglio 2021