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NASCE IN EMILIA IL NUOVO CENTRO PHILIP MORRIS

E’ a Crespellano che la Philip Morris ha deciso di costruire un centro di ricerca e di sviluppo che riunirà 250 “cervelloni” per mettere a punto il futuro delle sigarette senza fumo. “L’obiettivo – scrive il quotidiano “La Repubblica” del 27.10 u.s. – è quello di convincere 40 milioni di fumatori, entro il 2025, a passare alle sigarette senza combustione, che non bruciano il tabacco ma lo scaldano”. Certo, questo non diminuirà il rischio di cancro e, dunque, si può dire che si tratta di un semplice maquillage pubblicitario per far aumentare i profitti di una tra le prime aziende produttrici di sigarette per cui trinciato, masticato, bruciato o riscaldato il tabacco resta comunque un grande rischio per la salute pubblica, a meno che la casa Philip Morris non ci indichi in base a quali studi possa parlarsi di una scelta come si dice oggi con una parola alla moda “green”. Al contrario sembrano più che soddisfatti sia il sindaco di Bologna che il governatore Stefano Bonaccini per questo investimento di un miliardo di euro con 1200 posti di lavoro. Certo sotto questo aspetto è una buona notizia ma non crediamo debba essere enfatizzato questo progetto che continuerà a produrre veleni: avremo preferito che si parlasse di un impianto davvero green che potesse mettere fine all’uso delle sigarette che restano un grosso rischio per la salute dell’individuo. L’azienda ha definito questo sito produttivo “il faro mondiale per questo tipo di prodotti”. Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, ha detto che “è un ecosistema fondamentale di cui Bonaccini può andare fiero”. Bè a parlare di un ecosistema è davvero troppo ma ormai la parola magica finisce ad intrufolarsi dappertutto a partire dai prodotti di largo consumo, a finire al mercato dell’automobile. Anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, vede in questo investimento “una rinnovata fiducia nel sistema italiano” che sia il produttore di sigarette o anche l’Egitto cui vendiamo strumenti di guerra, non dimenticando la crescita del PIL, punto di riferimento di tutta la filiera dei produttori e dei loro rappresentanti in Parlamento. Ma non ci vengano più a raccontare storielle sulla prospettiva di un progetto green in quanto l’aumento della produzione in Italia e nel resto del mondo congiura contro l’ipotesi di poter recuperare il tempo perduto.

Novembre 2021

Nasce in Emilia il nuvo centro Philip Morris

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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