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MANOVRE SOVRANISTE IN EUROPA

Non c’è dubbio che, sia a causa del conflitto in Ucraina ed ancora a causa del problema immigrazione, crescono sempre di più le divisioni in seno all’Europa, con il gruppo dei sovranisti che prendono le distanze dalla posizioni ufficiali dell’UE, senza curarsi affatto delle sanzioni che l’Unione potrebbe assumere nei loro confronti. Ne è una conferma la decisione del primo ministro ceco Petr Fiala. Mentre i leader di entrambe le Camere del Parlamento della Repubblica Ceca hanno deciso di boicottare l’imminente incontro con i loro omologhi del gruppo di Visegràd  a causa della politica filo-russa dell’Ungheria, il premier ceco ha deciso di partecipare al vertice che si terrà il 24 novembre in Slovacchia dove intende discutere del controverso “scudo economico” tedesco di 200 miliardi di euro e spingere per un approccio comune nel sostenere  l’industria e le imprese.

Ricordiamo che il gruppo di Visegràd è un’alleanza culturale e politica tra 4 paesi: Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia e Ungheria. Così facendo, Fiala ha preso le distanze dalla presidente della Camera dei Deputati del Parlamento che si sono rifiutati di sedersi allo stesso tavolo con la parte ungherese che ha replicato sostenendo il diritto del governo ungherese di favorire la propria politica nell’interesse nazionale. Non è un mistero che l’Ungheria ha ottimi rapporti commerciali con la vicina Serbia condividendone spesso anche le scelte politiche. Tra le tante iniziative comuni c’è quella della costruzione di una linea ad alta velocità che dovrebbe unire Belgrado a Budapest. L’iniziativa dovrebbe essere finanziata dalla Cina che sta cercando di sostituirsi all’Unione Europea nei finanziamenti di cui i paesi della ex Jugoslavia hanno bisogno per modernizzare le proprie industrie. Mercoledì scorso i leader di Serbia, Ungheria ed Austria hanno firmato un memorandum d’intesa per respingere i migranti illegali proveniente dalle frontiere esterne dell’UE. “Il sistema d’asilo dell’UE è fallito” ha dichiarato alla stampa il Cancelliere austriaco. “Il diritto d’asilo à la carte deve finire” e “il turismo dell’asilo deve essere fermato”.

I tre paesi sperano di “inviare un segnale forte a Bruxelles” ha sottolineato il presidente serbo, Orbàn che, da parte sua ha insistito sul fatto che l’immigrazione “va prevenuta e non gestita” ribadendo di essere sottoposto ad una maggiore pressione poiché riceve sia migranti irregolari provenienti dalla rotta balcanica che i rifugiati dall’Ucraina e “l’unico modo per fermarli è dire che non si possono attraversare i nostri confini” ribadendo così che l’unica strada è quella dei respingimenti su cui sembra siano d’accordo anche i suoi interlocutori.

Porte chiuse dunque e respingimenti senza tante storie. Non vogliamo qui parlare dei diritti che pure dovrebbero essere garantiti dall’UE ai migranti che fanno richiesta di asilo politico e riconosciuti ai tanti che arrivano sulle nostre coste o che arrivano in Europa spinti dalla fame, dalle carestie e da mancanza di lavoro che vanno accolti e curati come i richiedenti asilo, senza discriminazione alcuna.

La politica di accoglienza dei migranti dovrebbe, al contrario, essere gestita nell’interesse anche dei paesi di accoglienza. Difronte alla grave crisi demografica, si calcola che nel 2030 l’Europa avrà bisogno per il proprio sistema industriale di oltre 5 milioni di operai, tecnici ed anche di medici, ingegneri senza i quali, l’Italia per prima ma anche la Germania, potranno cadere in una fase di recessione economica per cui chiudere le porte ai migranti ci sembra essere la soluzione peggiore. Ed in ogni caso sapere che la storia dell’uomo è costellata di continue migrazioni e non ci saranno barriere che possono impedirle.

Ci dovrebbe essere qualcuno che lo insegnasse sia ad Orbàn che ai sovranisti di casa nostra. Una rilettura di qualche pagina di storia non farebbe male ai nostri campioni del sovranismo senza ma e senza se. Ci spiace per i fratelli d’Italia e per la Lega che ci potrebbero evitare anche tante incomprensioni con gli altri Paesi dell’UE.

Novembre 2022

(Avv. E. Oropallo)

Manovre sovraniste in Europa

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