L’EUROPA CHIUDE LE FRONTIERE PER IL VIRUS MA LE APRE ALL’ESERCITO USA
In momenti di forte tensione sociale come quello che l’Europa intera sta attraversando, riteniamo davvero irresponsabile che i ministri della difesa dei 27 paesi dell’UE, insieme ai paesi membri della NATO, si siano incontrati a Zagabria il 4 e 5 marzo non per decidere come affrontare la crisi sanitaria ma come incrementare la “viabilità militare”, come si legge in una nota su “www.globalresearch.ca”. Test decisivo sarà l’esercitazione Defender Europe 20 che si terrà già a partire dal prossimo mese e fino a giugno prossimo. Il Segretario Generale Stoltenberg l’ha definita “il più grande spiegamento di forze USA in Europa dalla fine della guerra fredda”. Stanno arrivando dagli USA 20.000 soldati americani che si riuniranno agli altri 10.000 già presenti in Europa e a settemila soldati di paesi alleati della NATO. Le forze USA porteranno con sé ben 33.000 pezzi di equipaggiamento militare. Poiché è dagli anni ‘90 che le infrastrutture europee sono state concepite e costruite esclusivamente a scopi civili, per migliorare la mobilità militare, l’UE dovrà modificare quelle infrastrutture che non siano adatte al peso e alle dimensioni dei mezzi militari. Insomma, ridisegnare le strade, i porti e tutte le altre vie di collegamento per adeguarle alle esigenze dell’apparato militare in caso di una guerra. La Commissione Europea ha destinato a tale scopo un primo finanziamento di 30 miliardi di euro, denaro pubblico proveniente dalle tasche dei contribuenti. Solo questo primo stanziamento è superiore a quello inizialmente fissato dalla Banca Centrale Europea per combattere il coronavirus. Non solo ma, mentre per gli altri comuni cittadini europei sono previste precise regole di movimento, i militari USA sono esentati dal rispetto delle norme sul coronavirus. Ci si chiede obiettivamente quale sia lo scopo di organizzare “il più grande spiegamento di forze USA in Europa dalla fine della guerra fredda” ufficialmente “per proteggere l’Europa da qualsiasi potenziale minaccia” nel momento in cui l’Europa è in crisi per la grave emergenza sanitaria. E siccome non crediamo che vi sia l’urgenza di una manovra militare visto che non c’è nessun nemico all’orizzonte, col buon senso non poteva essere rinviata a data successiva? Perché l’opinione pubblica non è stata informata di questa poderosa esercitazione militare che dovrebbe durare fino a luglio prossimo? E ancora, ci si domanda, se i 20.000 soldati USA alla fine della “esercitazione” torneranno a casa o resteranno in Europa. Non sappiamo perché i paesi europei abbiano consentito questa vera e propria invasione militare, anche se si tratta di una nazione “amica” e su questo non possiamo certo essere sereni in un momento così drammatico per l’Europa. Certamente, dietro questo enorme spiegamento di forze, c’è la ferma volontà di Trump di dimostrare chi decide oggi per l’Europa. Ma Macron non aveva parlato, a proposito della NATO, di un’organizzazione che ormai aveva fatto il suo tempo? Dove sono finiti i progetti dell’UE di aumentare i fondi per la costruzione di un sistema difensivo europeo? Superata questa grave emergenza sanitaria, contiamo che l’UE si faccia sentire per riaffermare che i destini dell’Europa sono nelle mani dei popoli europei e non certamente adeguabili alle prospettive del governo USA.
19/3/2020
L’Europa chiude le frontiere per il virus ma le apre all’esercito USA