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LE MENZOGNE del POTERE

Domenica scorsa mi sono trovato a seguire in TV il programma “Mezz’ora in più” di Lucia Annunziata che prevedeva anche l’intervento del Ministro degli Esteri Di Maio, che ormai ha lasciato dietro le quinte il suo fido destriero per indossare ancora una volta i panni di premier del M5S. Detto che non ci interessa la lotta di potere che si sta combattendo all’interno del M5S, era interessante sapere quali sono le proposte del governo soprattutto in materia di lotta al coronavirus. Su domanda della intervistatrice, a proposito del MES, Di Maio ha affermato che non c’era bisogno di fare ricorso al MES perché non c’era alcuna emergenza; inoltre, trattandosi di un prestito condizionato, era meglio mirare ad attivare presto il Recovery Fund; aggiungendo che un inutilizzo del MES avrebbe messo in allarme i mercati finanziari internazionali con il rischio di un declassamento dell’Italia. Inoltre, ha ribadito che il sistema sanitario stava reagendo bene a questa seconda ondata di contagi. Sembra strano tutto ciò perché il prof. Grisanti, intervistato poco prima dalla giornalista, ha ammesso che il sistema sanitario era impreparato per questa seconda ondata, malgrado i mesi trascorsi. Certo, ha aggiunto il professore, qualche intervento c’era pure stato ma si è dimostrato insufficiente rispetto alla situazione che si sta prospettando. Tra l’altro, proprio La Repubblica di domenica scorsa, ha scritto che “le cifre dei nuovi infetti viaggiano ad alta velocità….In 72 ore sono pressoché raddoppiati”. Di questo passo “a novembre rischiamo 16.000 casi al giorno” è l’allarme di Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute, secondo il quale “la seconda ondata è stata sottovalutata”. L’Istituto Superiore di Sanità parla di “segnali di criticità significativa per la prima volta dal giugno ad oggi” aggiungendo che si ipotizza “un notevole carico dei servizi territoriali che va monitorato per i suoi potenziali riflessi sui servizi assistenziali soprattutto per quanto riguarda la disponibilità di posti letto” per cui “se l’andamento dei casi continuerà ai ritmi attuali…in meno di un mese – se non ci saranno misure ulteriori – le terapie intensive del Centro-Sud soprattutto di Lazio, Campania e Sicilia, potranno andare in sofferenza”.  Se questa è la realtà, e non abbiamo motivo di dubitarne, perché il Ministro Di Maio ci viene a raccontare che non c’è bisogno di nuovi interventi per il servizio sanitario? Insomma, perché nascondere ancora una volta agli italiani, come già è avvenuto nella prima fase della pandemia, il grave rischio per la salute degli italiani? O le indicazioni degli stessi esperti ed in particolare dell’ISS non hanno alcuna valenza per i politici? Assieme alla sottovalutazione del Ministro, ci sono altre menzogne che vanno denunciate. Innanzitutto, non è affatto vero che il MES sia un prestito condizionato. Ormai sono mesi che la Commissione Europea ha precisato che l’unica condizione è che il prestito venga utilizzato specificamente per rafforzare i presidi sanitari ed in questo caso la criticità di cui parlano gli esperti è determinata soprattutto dal fatto che le strutture della medicina di emergenza, non sono sufficienti per affrontare questa nuova ondata. In Campania, per fare un esempio, già il 50% dei letti in terapia intensiva sono occupati per cui il governatore ha già lanciato un appello alle altre regioni se i contagi continuano ad aumentare. Il Ministro ha dichiarato di voler far ricorso al Recovery Fund, ma dimentica che la disponibilità se pur parziale di circa 20 mld. di euro potrà essere disponibile, nella migliore delle ipotesi solo nella tarda primavera del 2021 mentre oggi c’è l’urgenza di aumentare le strutture per far fronte ad un nuovo picco dei contagi. Il Ministro ancora dichiara, che in caso di necessità, si potrà far riferimento ad altre forme di finanziamento da mettere nella prossima legge finanziaria, anche qui dimenticando che per spostare risorse da un settore all’altro bisognerà limitare la spesa pubblica prevista per gli altri settori o ricorrere ad un prestito sul mercato finanziario o ancora emettere altri buoni del Tesoro. Ma tutto ciò costituirà una spesa di gran lunga superiore a quella prevista per l’utilizzo del MES e soprattutto aumenterà l’indebitamento dello Stato. Sinceramente, non crediamo che l’Italia abbia bisogno di questi dilettanti della politica per affrontare con rigore e ponderatezza i problemi di questa fase così critica per il paese e i suoi cittadini che hanno diritto di conoscere la verità. Mentre il governo, con un ulteriore decreto del PdC, ha prorogato lo stato di emergenza fino al 31.1 p.v. blindando così ogni atto del governo, limitando i poteri del Parlamento. Si avverte un senso di smarrimento quando si valuta che il governo si è circondato da una pletora di “esperti” (a pagamento), di commissioni probabilmente per coprire i suoi limiti e la sua responsabilità. Di fatto, l’irresponsabilità politica del governo è conseguenza della sua scarsa preparazione. Molti esponenti sono al loro primo incarico, non hanno esperienze precedenti in un momento in cui si richiede a chi ci governa una certa esperienza politica. Non è che chiunque possa sedere sulla poltrona di Presidente del Consiglio o assumere la carica di ministro. La politica è un’arte e non si inventa giorno dopo giorno. L’emergenza di oggi esige che alla guida del paese ci siano personaggi che rappresentano il meglio della politica e non possiamo continuare ad affidarci a dilettanti della politica o alle prime armi, lasciando che il paese vada alla malora. Continuare a tenere in piedi per i prossimi mesi, e fino alla fine della legislazione, un governo che è formato da persone che hanno scarsa esperienza politica da un lato e che dall’altro si affidano allo stellone, rappresenta un vero e proprio suicidio politico.

14/10/2020

Le menzogne del potere

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