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LA NATO E LA PANDEMIA

In un’intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica” il 14 maggio scorso, il segretario della Nato Stoltenberg intervenendo sulla pandemia in corso ha accusato Cina e Russia che con la loro propaganda e con la loro disinformazione sul Covid-19 “sono impegnate in atti di destabilizzazione contro le democrazie occidentali per guadagnare influenza politica sui paesi membri della NATO e nell’UE”. Anche se non lo chiarisce, il sig. Stoltenberg si riferisce agli aiuti che Russia e Cina hanno destinato all’Italia nei momenti più caldi della pandemia.

Il sig. Stoltenberg dimentica che a proposito di destabilizzazione, sono stati gli USA a condurre un’aperta campagna di appoggio alla Gran Bretagna perché uscisse dall’UE.

E’ stata sempre l’amministrazione americana a volere lo svolgimento di un impressionante esercitazione militare della NATO sul territorio europeo proprio in concomitanza alla fase più acuta del coronavirus.

Sono fatti questi che, al di là delle parole, confermano che la politica USA ormai è in rotta di collisione con gli interessi politici ed economici dell’UE e degli Stati che ne fanno parte.

E’ ancora presto per parlare di una vera e propria crisi nei rapporti tra UE e USA ma è innegabile che sia in corso una vera e propria guerra commerciale tra UE e USA alimentata anche dalle minacce di gravare le importazioni dell’Europa di pesanti dazi per difendere le industrie americane.

Sotto il profilo della sicurezza, riteniamo che la NATO non abbia più alcuna funzione da svolgere oggi che è mutato il quadro politico generale che giustificava all’epoca un’alleanza difensiva dei paesi dell’Europa occidentale rispetto alla vicina Unione Sovietica.

La Nato nacque in una fase in cui c’era una situazione di bipolarismo: i protagonisti della politica mondiale erano da una parte gli USA e dall’altra l’Unione Sovietica. Oggi l’Unione Sovietica non esiste più, molti paesi dell’ex impero sovietico sono membri dell’UE e che dalla caduta del muro di Berlino, è stato smantellato il Patto di Varsavia che era un’alleanza di carattere politico e militare istituita allo scopo di dare assistenza e protezione da parte dell’Unione Sovietica ai paesi dell’Est Europa. Visto che non c’è più il pericolo di un attacco proveniente dall’Est, non ha più ragione di esistere la NATO: al contrario è la presenza della NATO ancora operativa in larga parte del territorio europeo a costituire oggi un vero e proprio motivo di destabilizzazione in quest’area geo-politica e, dunque, più presto si procede a mettere fine a questa alleanza, più si alleggerirà la situazione politica all’interno dell’Europa. Tanto più che la NATO – e dunque i paesi ancora oggi che ne fanno parte – continua oggi ad essere protagonista di tutti i focolai di guerra ancora presenti in diverse aree del pianeta, in base alle scelte volute dagli USA.

Basti pensare all’Afghanistan ma soprattutto nel vicino Medio-Oriente dove è in corso un vero e proprio conflitto militare che da anni sta provocando centinaia di migliaia di vittime civili costringendo il popolo siriano a lasciare il paese.

Oggi nel Libano, in Turchia, milioni di esseri umani sono ammassati in veri e propri campi di prigionia, in attesa di una improbabile apertura delle frontiere per raggiungere l’Europa. Nel frattempo la Turchia – che è un membro della NATO – sta destabilizzando tutta l’area Medio-orientale con l’esplicito obiettivo di poter domani sottomettere tutta l’area mediterranea alla sua influenza politica e militare e ciò anche sotto gli occhi della NATO che considera la Turchia un alleato importante. “In Libia e Siria – dichiara Stoltenberg a nome della NATO – sosteniamo gli sforzi ONU per un accordo di pace” ma è pronta in realtà a dare sostegno al governo di Tripoli cui, guarda caso, la Turchia, forte di un accordo con il governo di Tripoli sta fornendo armi e derrate alimentari, mentre un altro paese membro della NATO, come la Francia, appoggia invece le forze guidate dal generale Haftar. E’ ora che l’UE si svincoli dalla politica degli USA e che metta fine ad un’alleanza militare che costituisce una minaccia non solo sullo scacchiere mondiale ma anche all’interno dell’UE.

Se negli anni ’60 nelle piazze si scandiva “via l’Italia dalla NATO” oggi è giusto ritornarci per rivendicare “via la NATO dall’Europa” senza voler ipotecare il futuro dell’UE e dei nostri giovani.

La Nato e la pandemia

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