skip to Main Content

LA GUERRA PRIVATA DEL SIG. BIDEN

Cesena ore 8:00 del 24 febbraio. I corrispondenti di guerra presenti in Ucraina annunciano che nel corso della notte contingenti militari russi, come conferma anche la televisione russa, si starebbero mobilitando su ordine di Putin, per portare soccorso alle due repubbliche del Donbass, recentemente riconosciute dalla Russia. L’obiettivo di Putin sarebbe quello di demilitarizzare l’Ucraina per la sicurezza sia di queste due repubbliche e per la Russia stessa. Ci sono notizie non confermate che vi sarebbe un lungo esodo di migliaia di persone che da Kiev si stanno spostando verso zone più sicure nella prospettiva di una invasione della capitale da parte delle truppe russe. Secondo sempre le notizie riferite dalla TV, il Presidente Biden avrebbe chiamato nella notte il Segretario della NATO Stoltenberg per chiedere di inviare nuovi contingenti nelle repubbliche baltiche e in Romania per rafforzare il fronte orientale. Se l’obiettivo è quello di difendere i paesi NATO, che sono nello stesso tempo paesi aderenti all’UE, non si vede perché Biden non abbia sentito la necessità di chiamare i rappresentanti dell’UE che sono parti in causa e neppure abbia ritenuto, come succede in casi del genere, di chiedere una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Comunque, pur con rammarico, per questa grave decisione presa dalla Russia, va detto che essa offre il destro alla NATO e agli USA per assumere sanzioni ancora più gravi nei confronti della Russia, che comunque sta già pagando un grave prezzo economico in quanto la Borsa di Mosca ha dovuto interrompere le operazioni per frenare un ribasso della quotazione del rublo, che oggi è scambiato a 80 rubli per 1 euro. Ancora, Putin è stato costretto a chiedere alla Banca Centrale russa di stampare altra carta moneta per far fronte alle spese di questa operazione militare anche se le ingenti riserve valutarie di cui dispone sono più che sufficienti per evitare una crisi monetaria. Il fatto incredibile resta sempre l’assenza di un rapporto diretto tra Biden e i paesi europei che fanno parte della UE e della NATO perché un allargamento del conflitto tocca soprattutto i paesi europei esposti a rischio di pesanti conseguenze sul piano economico. In particolare per la Germania e il nostro paese che dipendono per i rifornimenti di gas e benzina dalla vicina Russia, anche se essi in questi giorni continuano ad essere normali. Anche se gli USA hanno richiesto alla Germania di bloccare i lavori per mettere in funzione il gasdotto Nord Stream 2, una struttura realizzata con ingenti investimenti russi e tedeschi, che trasferisce il greggio direttamente dalla Russia, senza passare per l’Ucraina, che doveva essere una valvola di sicurezza per i rifornimenti per la maggior parte dei paesi UE. C’è ancora la possibilità di evitare un allargamento del conflitto? E’ evidente che la situazione sia mutata dopo il riconoscimento delle repubbliche del Donbass da parte della Russia per cui, sicuramente la Russia chiederà che sia riconosciuta a queste repubbliche del Donbass una larga autonomia, confermata da un patto scritto, garantito dall’UE ed inoltre chiederà che, come era stato stabilito all’epoca delle riforme di Gorbaciov e della scomparsa dell’URSS, che la NATO fermi la sua avanzata nell’Est europeo. Oggi ci sarà a Bruxelles una riunione straordinaria del Consiglio d’Europa con la partecipazione di tutti i capi di Stato del governo dell’UE. Le decisioni che saranno prese, saranno vitali per un’inversione di rotta e se non si raggiungesse la unanimità in un caso del genere, sarebbero percorribili altre strade. Certamente malgrado lo scetticismo, speriamo che l’Unione sappia assumere le decisioni vitali per l’UE e per la sicurezza di questo continente, senza ascoltare le voci delle sirene della NATO che è pronta a trascinare l’Europa in una guerra che potrebbe segnare la fine del sogno europeo e del futuro stesso dell’Europa.

LA GUERRA PRIVATA DEL SIG. BIDEN

Back To Top
Translate »