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JUS SOLI SI’ – JUS SOLI NO

Le vicende di questo progetto di legge, approvato a larga maggioranza dalla Camera dei Deputati circa due anni fa, rimasto nel cassetto per molti mesi e riscoperto dal Governo Renzi e dal Governo Gentiloni poi, sono davvero emblematiche. Riepilogando, si tratta di una proposta di legge che concede la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati extracomunitari che sono nati in Italia o a quei giovani che hanno seguito un lungo corso di studi in Italia, perfettamente inseriti nella realtà italiana, anche se non nati in Italia, che non ha nulla a condividere con la questione immigrazione. Si tratta infatti di naturalizzare la condizione di chi è italiano già nei fatti e questo dovrebbe essere chiaro. Inoltre, si tratta di andare a coprire quei vuoti che si sono prodotti nella società italiana ormai sulla strada dell’invecchiamento. L’approvazione di questa legge, ritenuta dal PD un impegno civile, ha trovato l’opposizione netta degli alleati del centro- AP di Alfano in particolare – malgrado nel programma del governo erano indicati come leggi da approvare prima della fine della legislatura. Ancora in luglio, in una dichiarazione riportata da “La Repubblica” del 16.7 – Gentiloni assicurava che il governo avrebbe portato in Senato il testo del provvedimento già votato dalla Camera dei Deputati mentre il vicesegretario del PD Martina dichiarava che “il governo lavora con Gentiloni e sosteniamo lo jus soli con forza”. Ma già il giorno successivo, il 17.7, “La Repubblica” parlava di marcia indietro del governo che non era disposto a porre la fiducia per cui c’era l’impegno a riprendere in mano la legge in autunno. Ancora una volta Gentiloni dichiara “non ritengo che ci sono le condizioni per approvare il DDL sulla cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia prima dell’estate. Si tratta comunque di una legge giusta. L’impegno mio personale e del governo per approvarla in autunno rimane”.  Sicuro dell’approvazione è anche Pisapia il quale (La Repubblica del 7.8) dichiara “Chi è di sinistra e di centro sinistra evidentemente non può avere dubbi dell’esigenza di approvare la legge dello jus soli entro la fine della legislatura”. “La tenuta della maggioranza resta però a rischio – scrive il quotidiano – anche perché da AP, il partito di Alfano, la capogruppo al Senato ribadisce che “non è il momento per affrontare una legge complessa come lo jus soli”.  I mal di pancia di AP si comprendono facilmente perché, ormai, siamo in periodo preelettorale per cui è evidente la posizione assunta da questo partito che si definisce di centro per non perdere elettori a favore della destra che ha fatto dell’opposizione alla legge il suo cavallo di battaglia mentre i grillini si dichiarano contrari all’approvazione della legge in questa fine di legislatura. Ma se queste sono motivazioni ben comprensibili per un partito conservatore, non sono ammissibili per un partito che si dice vicino alle esigenze della società, come in questi anni han dichiarato il PD e i suoi rappresentanti. In questo ultimo scorcio di legislatura, il governo è deciso a non commettere errori, anche se alla fine sacrificherà l’approvazione della legge sullo jus soli. Anche perché non è certo che al Senato ci siano i numeri per farla passare per cui anche il ricorso alla fiducia potrebbe far rischiare una crisi di governo. Uno scenario, ad avviso anche del Quirinale, da evitare a tutti i costi, come scrive “La Repubblica” del 23.11. “Eppure – scrive sempre La Repubblica – i sostenitori della cittadinanza vedono ancora uno spiraglio. Luigi Manconi ha preparato un appello firmato da tutti i ministri degli Interni negli ultimi venti anni, con l’eccezione ovviamente di Alfano e Maroni, che chiedono il sì allo jus proprio in nome di una maggiore sicurezza”. Ma sembra sempre più evidente che il PD non sia disposto ad un confronto con la destra in Parlamento proprio in questa fase né a rischiare di porre la fiducia sul provvedimento per cui appare più che comprensibile la scelta di Pisapia di prendere le distanze da questa sinistra di operetta che, lo si spera, sarà travolta dalla sua stessa incapacità di affrontare i problemi di questa società multietnica e di gestire i cambiamenti sociali che fanno parte della prospettiva di sviluppo del nostro sistema sociale e politico.

Dicembre 2017

(Avv. E. Oropallo)

 

JUS SOLI SI, JUS SOLI NO

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