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IL TRIBUNALE UE DEI BREVETTI A MILANO

Dopo la beffa dell’Agenzia Europea del farmaco (EMA) finita ad Amsterdam, l’Italia riprova a candidare Milano come una delle tre sedi della divisione centrale del Tribunale unificato del brevetto europeo. Il brevetto europeo con effetto unitario sarà rilasciato dall’Ufficio Europeo dei brevetti (EPO) e consentirà di ottenere contemporaneamente la protezione brevettuale nei 25 paesi aderenti all’iniziativa. Esso si affiancherà alla tutela brevettuale oggi esistente a livello nazionale e sarà operativo solo dopo l’entrata in vigore dell’accordo internazionale sul Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB). L’operatività dell’accordo era prevista inizialmente a partire dal 2018 ma ha subito vari ritardi sia a causa dei problemi di ratifica in Germania sia a causa dell’impatto dell’uscita del Regno Unito dall’UE. Il 7 agosto 2021 la Germania ha formalmente ratificato l’accordo TUB mentre il Parlamento austriaco ha completato l’iter di ratifica del protocollo il 2 dicembre u.s.. Il Tribunale Unificato dei Brevetti è una Corte comune degli Stati membri, finanziata dai contributi dei medesimi Stati membri. Esso è stato concepito come un organo giurisdizionale unificato, le cui decisioni avranno effetto in tutti i Paesi aderenti. Allo stato hanno sottoscritto 26 Paesi dell’Unione Europea. La Corte d’Appello avrà sede a Lussemburgo, avrà composizione multinazionale e deciderà con un Collegio di 5 giudici. Il Tribunale di primo grado (TUB) ugualmente di composizione multinazionale, è stato concepito come struttura articolata in una Corte centrale (detta anche divisione centrale) con sede a Parigi e due sezioni a Londra e a Monaco di Baviera e di una o più divisioni locali. L’Italia ha già ottenuto la divisione locale che con provvedimento del Ministero della Giustizia è stata collocata a Milano. C’è da dire che l’Italia sconta un grave ritardo in questa materia, rimasta fuori dal sistema della cooperazione rafforzata alla quale non aveva inteso aderire in un primo tempo per cui è rimasta estranea al sistema del TUB. Solo nel 2015 essa vi è rientrata quando ormai già c’era stata la spartizione di competenza avvenuta tra Francia e Germania e Londra per cui sarebbe giusto che fosse presa in considerazione la richiesta di avere la sezione della sede che già era stata collocata a Londra. Dal punto di vista economico, un’università americana ha evidenziato che in Europa il fatturato per le cause di brevetto potrebbe arrivare ogni anno a tre miliardi di euro per cui è evidente l’interesse per l’assegnazione a Milano di una sede del Tribunale che offrirebbe anche agli esperti italiani del settore (avvocati e consulenti di brevetti, giuristi ed esperti di impresa), occasione per competere sul mercato internazionale della proprietà intellettuale da cui altrimenti finirebbero per essere emarginati. Lontano dagli slogan elettorali, bisogna chiedersi perché la politica non sia stata in grado ad oggi di affrontare o delegare al meglio una materia fondamentale per lo sviluppo del nostro paese. Scelte politiche sbagliate, assurde rivendicazioni di stampo nazionalista, hanno congiurato per tener fuori il nostro paese dalle scelte decisive per una più forte integrazione in seno all’UE.

Gennaio 2022

(Avv. E. Oropallo)

Il Tribunale UE dei brevetti a Milano

 

 

 

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