IL NORD STREAM 2 e L’UE
Tanto per precisare, il Nord Stream 2 è un progetto del valore di oltre 9 miliardi di euro che la Russia sta ultimando in collaborazione con la Germania, secondo un accordo che risale a circa 15 anni fa. Un accordo sempre avversato dagli USA e oggi, sembra anche da Biden, perché si tratta di un affare miliardario che mette fuori mercato le imprese estrattive USA che offrono prezzi più alti. Al momento, dopo lunghi periodi di fermo tecnico, dovuto anche alle minacce di Trump e alle aziende europee che collaboravano per la sua costruzione, il gasdotto è completato al 90% e quando sarà finito raddoppierà la capacità di un gasdotto sottomarino già esistente che taglierà fuori l’Ucraina dalle rotte di transito e la priverà dagli introiti conseguenti. C’è da aggiungere che i rapporti tra i due paesi non sono certo tra i più tranquilli, visto che è stata proprio l’Ucraina a bloccare il flusso del gas che ha come destinazione la Germania e gli altri paesi dell’UE, creando nel passato reali problemi per il ritardo nelle consegne nei rifornimenti energetici in tutto il territorio dell’UE. Anche i paesi dell’Europa Centro Orientale sono contrari al progetto perché temono che aumenti la dipendenza energetica dall’ingombrante vicino russo. Forse che “l’ingombrante alleato USA è un partner più affidabile?” Non dimentichiamo che nel corso della sua presidenza Trump è stato capace di guastare i rapporti con l’UE strappando gli accordi che aveva firmato a livello mondiale (quello di Parigi sul clima) e quello sottoscritto con l’Iran insieme ai paesi europei per bloccare l’ulteriore sviluppo atomico del paese islamico, costringendo anche i paesi europei a bloccare i rapporti commerciali con quel paese. Certo, il deterioramento dei rapporti tra Russia e UE, ed in particolare il caso Navalny, mette sotto la lente di ingrandimento il progetto del Nord Stream 2. Vogliamo ricordare che nel dicembre scorso Cina ed UE hanno concluso un accordo politico sugli investimenti dopo sette anni di negoziati irritando la nuova amministrazione americana che aveva chiesto di sospendere la firma esortando l’UE a coordinarsi con il nuovo governo americano. Richiesta che è rimasta lettera morta. Anzi, il vice-presidente della Commissione UE Dombrovskis ha definito l’intesa “una pietra miliare per l’economia, che migliora l’accesso ad un mercato chiave globale e crea parità di condizioni per le nostre imprese”. E’ proprio questo che non va a Biden, che l’UE faccia accordi con quello che considera il più temibile concorrente a livello mondiale, la Cina. Certo l’UE rischia di danneggiare i rapporti con la nuova amministrazione USA ma non può rinunziare ai suoi obiettivi in campo economico ed energetico. Ed è quello che sta avvenendo anche per il progetto Nord Stream. Vero è che sul piano formale l’UE ha deciso di assumere sanzioni per la Russia se non risolve il problema Navalny ma questo non può compromettere il completamento del progetto Nord Stream 2 perché – lo hanno ammesso anche le autorità UE – la decisione non spetta all’UE ma solo alla Germania che si è sempre dichiarata a difesa del gasdotto, sostenendo che si tratta di un progetto commerciale. L’UE sta accelerando il progetto di una maggiore coesione tra i paesi membri, in vista di trasformazioni anche istituzionali. Nei prossimi decenni ci saranno cambiamenti radicali nell’assetto geopolitico mondiale. L’UE non può restare a guardare alla finestra ma realizzare gli obiettivi previsti dai Trattati. A questo proposito tra un sorriso e un brindisi l’ex Presidente della Commissione Europea – difronte alle minacce di Trump – faceva notare che la politica USA si era dimostrata nemica dell’Unione Europea facendo pressioni sul governo inglese perché portasse fino in fondo il progetto della Brexit. Questo ci conferma che farà bene la Germania a non sacrificare un progetto commerciale che porterà anche ad una diminuzione del prezzo del gas e a rafforzare i rapporti con un paese vicino come la Russia che ha tutto l’interesse di essere un buon partner commerciale e che offre, per le numerose risorse di questo paese, un mercato aperto per le imprese europee.
Marzo 2021