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I VERI “SABOTATORI” DELLA RIAPERTURA DELLE SCUOLE

In una recente intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica” del 21 agosto scorso, la Ministra dell’Istruzione, rassicurando ancora una volta che le scuole riapriranno regolarmente il 14 settembre, aggiunge che “sia in atto un sabotaggio da parte di chi non vuole che ripartano”. Già un mese fa il Presidente del Consiglio, alla presenza della ministra, e difronte ad un piccolo gruppo di giornalisti e operatori chiamati a Palazzo Chigi per discutere di scuola, aveva parlato di “inaccettabile ricatto del sindacato che minaccia di paralizzare la ripresa scolastica”. Ritornando all’intervista di Azzolina, aggiunge la ministra che “quello che serve è che si prenda a remare tutti nella stessa direzione – aggiungendo che – non è un mistero che i sindacati sono contrari al concorso con prova selettiva”. Ancora, “ciò che non è ammissibile sono atteggiamenti che mirano a conservare potere e rendite di posizioni nell’interesse non di tutti ma di alcuni. Molti dirigenti scolastici mi raccontano di diffide che ricevono in questi giorni, poi minacce di sciopero e di richieste in massa di aspettative”. A rispondere a questa sequela di accuse ci pensa il Segretario generale della CGIL Maurizio Landini che sulle colonne di “La Repubblica” del 22 u.s. giudica “le affermazioni della ministra inaccettabili e sbagliate” ribadendo che già nell’aprile scorso il sindacato aveva richiesto al governo di riaprire le scuole in presenza e sicurezza continuando che “se la ministra ha elementi per parlare di una cosa del genere faccia nomi e cognomi e indichi episodi concreti”, ricordando che a giugno le nostre categorie hanno scioperato proprio contro i ritardi nell’avvio della messa in sicurezza delle scuole”. Sull’accusa lanciata dalla Azzolina di difendere specifiche categorie la risposta di Landini è lapidaria: “non difendiamo l’esistente; questa volta pensiamo che vada colta un’occasione irripetibile per cambiare da cima a fondo, radicalmente, il nostro sistema di istruzione per garantire il diritto universale e pubblico alla conoscenza. Le risorse messe a disposizione dal Recovery Fund devono essere utilizzate anche per questo obiettivo…La pandemia ha solo posto in luce le gravi lacune del sistema scolastico dovute anche ai tagli effettuati in questi anni…– ricordando la grave situazione dell’edilizia scolastica-: metà degli edifici sono stati costruiti prima degli anni ‘70 ed il 43% si trova in zone ad elevato rischio sismico”.  “Dobbiamo ripensare – incalza Landini – il sistema di istruzione con l’obbligo scolastico dai 3 ai 18 anni, estendere il tempo pieno, riconoscere il diritto soggettivo alla formazione permanente”. E, parlando di colpe, su domanda dell’intervistatore Landini accusa “il governo, non solo la ministra, di aver accumulato una serie di ritardi, e non per responsabilità del sindacato”. Una risposta adeguata e raggelante che dovrebbe insegnare alla ministra e al governo che non è il momento di mettere in atti polemiche ferragostane o andare alla ricerca di colpe che Landini comunque ha ben identificato. In realtà, pur disponendo di ampi mezzi finanziari messi a disposizioni del paese dall’Unione Europea per la ripresa produttiva, per la scuola e per la sanità, in questi lunghi mesi non c’è stata alcun piano che abbia individuato gli interventi più urgenti per assicurare la riapertura delle scuole in settembre. Certo, il tempo a disposizione non è stato tanto ma neppure poco. Che cosa ha impedito che si impostasse un piano che preveda il recupero non più rinviabile dell’edilizia scolastica? Eppure, l’UE ci ha posto a disposizione, oltre al Recovery Fund un pacchetto disponibile di circa 36 mld. di Euro (il MES) che il governo non ha inteso utilizzare senza precisarne le ragioni, quando, ormai, da tutte le parti, era stato assicurato che si trattasse di un prestito a tasso zero e rimborsabile a lungo periodo. Ancora, perché la gara per l’acquisto di banchi è partita così in ritardo da non consentire la consegna prima della riapertura? Era proprio necessario nominare un altro commissario per avviare anche questa gara? Che cosa facevano nel frattempo la ministra e il Presidente del Consiglio, che intervenendo a ruota libera in diversi talk-show televisivi, assicuravano con il sorriso sulle labbra e con incrollabile certezza che per la scuola era tutto ok? Costretti ad ammettere poi che la consegna dei banchi avverrà in tre tranche, la prima a fine settembre, la seconda tra ottobre e novembre e l’altra addirittura nel 2021? Come si fa ancora a parlare di regolare riapertura della scuola? E chi sono i veri sabotatori? Lasciamo ai lettori di trarne le conclusioni. Tra le ultime perle di questo governo, dopo aver dichiarato che tutti gli operatori scolastici saranno sottoposti a test sierologici prima della riapertura, in mancanza di personale che possa effettuare questi prelievi, qualche regione, non ancora il governo, si è precipitata a gettare la croce addosso ai medici di base. In Emilia Romagna vi sono 2900 medici di base e 87.000 test da eseguire. In  media di 30 test per ogni medico, senza tener conto che l’adesione dei medici è su base volontaria, per cui ogni medico dovrebbe eseguire trenta test in sette giorni tra il 31 agosto e il 7 settembre, con i kit che non sono stati ancora consegnati alle strutture di base. Spesso le parole sono come pietre ed in queste situazioni le affermazioni del ministro cercano di scaricare sul sindacato le colpe, quelle certe, di una incapacità di questa arrangiata compagine governativa, che dovrebbe perlomeno consigliare una maggiore moderazione da parte di chi gestisce una carica pubblica. Ma c’è da aggiungere che il livello democratico di questa particolare fase della dialettica politica sta pericolosamente crollando se non si è più capaci di accettare ogni pur minima critica all’operato del governo. Sabotaggio è un termine davvero forte come ha rilevato anche Landini: ci lasci dunque dire che a sabotare la ripresa è solo l’incapacità di questo governo che dietro una pioggia di parole, di martellanti spot pubblicitari, continua a nascondere a questo paese la realtà che si prospetta per i prossimi mesi che richiede rigore e competenze, due qualità che difettano a questo governo.

24/8/2020

(Avv. E. Oropallo)

i veri sabotatori della riapertura delle scuole

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