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I SOVRANISTI CONTRO L’OMS

L’assemblea mondiale della Sanità (AMS), che si è tenuta a Ginevra la settimana scorsa, quasi all’unanimità ha approvato il testo di un nuovo accordo sulla gestione delle pandemie. Ad astenersi sono stati pochissimi Paesi, tra i quali spicca l’Italia. La delegazione italiana, guidata dal Ministro alla Salute Orazio Schillaci ha dichiarato che “l’Italia intende ribadire la propria posizione in merito alla necessità di riaffermare la sovranità degli Stati nell’affrontare le questioni di salute pubblica, auspicando di continuare a collaborare con gli altri Stati membri dell’OMS per definire le questioni in sospeso“.

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I negoziati per arrivare all’accordo pandemico che, anche dopo l’approvazione, dovrà affrontare diversi passaggi prima di diventare operativo, sono durati circa tre anni“, scrive la Repubblica di martedì scorso. Nel testo definitivo, si parla di prevenzione, preparazione e risposta alle future minacce pandemiche. Sono stati invece escluse, come ha richiesto la delegazione italiana, disposizioni che avrebbero potuto dare all’OMS l’autorità di intervenire nelle politiche nazionali e di imporre agli Stati azioni specifiche e provvedimenti come quelli sui limiti agli spostamenti oppure su misure di vaccinazione.

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Un ennesimo caso di sovranismo che non può certo fermare le pandemie. Quella di astenersi è una decisione grave, una scelta politica sovranista in un settore che dovrebbe essere guidato esclusivamente da evidenze scientifiche. L’immunologo Roberto Burioni del San Raffaele di Milano è rimasto sbigottito, come molti suoi colleghi, per la scelta del governo italiano.

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In un’intervista rilasciata il 20 scorso, al quotidiano la Repubblica, lo scienziato ritiene che “la decisione del governo è molto grave, perché, nel caso dovesse esserci una futura pandemia, è fondamentale farsi trovare preparati, perché rispondere da soli non è possibile“. “La sovranità“, continua Burioni, “è un concetto politico, sul quale si può essere d’accordo o meno, ma i virus non sono nazionalisti, non si bloccano alla frontiera, non fanno differenze tra un essere umano e l’altro, che sia ricco o povero“.

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Purtroppo importanti esponenti del governo in carica diffondono bugie antiscientifiche pericolose contro i vaccini, così come va contestato anche il ricorso alle omeopatie come alternativa alla medicina tradizionale. Semaforo rosso, dunque, contro la pattuglia dei no-vax.

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È una fortuna che la scienza, che non è di destra né di sinistra, abbia creato un vaccino grazie al quale è stato possibile bloccare il Covid-19. Ma questo successo è stato efficace grazie alla diffusione del vaccino a livello mondiale.

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Proprio il mese scorso è scoppiata una grave emergenza sanitaria in Colombia; in due mesi, tutta la popolazione colombiana dev’essere vaccinata contro la febbre gialla e il sistema sanitario nazionale dev’essere preparato, come ha dichiarato il Presidente colombiano. “Da settembre a scorso, fino all’aprile scorso, ci sono stati 74 casi confermati, e 32 persone morte a causa della malattia“, scrive il quotidiano El Espectator. La febbre gialla è una malattia virale tropicale che viene trasmessa agli esseri umani dalle zanzare infette. Negli anni ’30 del secolo scorso i ricercatori hanno creato un vaccino che si è dimostrato efficace, limitando così il rischio di una trasmissione del virus.

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La scienza medica ha dimostrato che con i vaccini sono state debellate molte malattie, contribuendo dunque a migliorare la vita dell’uomo. Non saranno certo i no-vax a fermare i progressi della medicina.

Maggio 2025

Avv. Eugenio Oropallo

I SOVRANISTI CONTRO L’OMS

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