skip to Main Content

I RISCHI DELLA RIAPERTURA

Serve ancora la massima cautela per la riapertura, dichiara Giovanni Rezza dell’I.S.S. il 18/4, mentre sono inevitabili nuovi focolai per Ranieri Guerra dell’OMS mentre per Walter Ricciardi, consulente del Ministro della Salute c’è il rischio di un nuovo picco in autunno. Anche la virologa Ilaria Capua, conferma questo rischio, specialmente se la cd. “immunità di gregge” non è in grado di arginare la diffusione del virus ma per questo è importante avere un quadro della sieropositività della popolazione italiana, che finora è ancora tutta da chiarire, in mancanza di un intervento sanitario in questo senso. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il team di esperti guidato dal prof. Brusaferro avrebbe raccomandato massima prudenza. Nella fase 2, che è cominciata all’inizio della settimana scorsa, più a rischio sono quelle zone in cui si concentra l’80% della popolazione che dal 4 maggio scorso ha ripreso a lavorare: in sostanza Piemonte, Liguria, Lombardia e Trentino non possono dirsi fuori dalla fase 1 mentre al Sud la situazione è decisamente meno a rischio ma occorre attendere due settimane per controllare la curva dei contagi. La virologa Maria Rita Gismondo ha espresso preoccupazione per quanto riguarda l’utilizzo dei mezzi pubblici durante la fase 2 e questa prima settimana ha confermato che è difficile mantenere le distanze di sicurezza di un metro soprattutto nei bus ed in particolare nella rete dei trasporti al Sud, super affollata. Il virologo Andrea Crisanti ha raccomandato sulle pagine del Corriere della Sera di effettuare subito tamponi di massa, in quanto un recente studio ha dimostrato che più sono i tamponi, meno sono i decessi. E ancora oggi non siamo che all’inizio di questa strategia. “E’ ora di agire” hanno concluso gli esperti perché il tempo è poco ed i rischi sono grandissimi. In base ai dati di uno studio di ricercatori cinesi,  l’allentamento delle misure in Italia è arrivato troppo presto. Il rischio è che il nostro paese si trovi ad affrontare una seconda ondata di casi di Covid-19 forse ancora peggiore. Molto dipende, è utile ripeterlo, dal comportamento degli italiani che devono rispettare le poche indicazioni fornite, utili per evitare i contagi. Purtroppo in questi giorni ci sono stati molti assembramenti, soprattutto di giovani e soprattutto al nord, che non hanno seguito le indicazioni fornite. Meglio va nelle fabbriche che sono state autorizzate ad aprire che hanno adottato precise norme di sicurezza ma va detto che all’interno dei luoghi di lavoro non c’è alcun controllo per cui bisogna solo sperare che vi sia stato rispetto delle norme di sicurezza. A tal proposito, negli USA lo Stato di Washington ha lanciato l’allarme sui cd. Covida Party, incontri di gruppo con l’obiettivo di prendersi il coronavirus e poi sviluppare una presunta immunità. Una iniziativa davvero balorda, così come in Italia si sono avute feste organizzate in case private che potrebbero far aumentare i contagi. Comunque, tra una settimana potremo valutare la situazione, dopo questi primi 14 giorni per ritornare a sperare. notizia dell’ultima ora è che in Lombardia, in particolare a Milano, sono ripresi i ricoveri nelle strutture di terapia intensiva.

11/5/2020

I RISCHI DELLA RIAPERTURA

 

 

 

 

 

 

Back To Top
Translate »