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GIUSTA INDIGNAZIONE

Dopo i toni trionfalistici della vigilia, si è concluso il primo vertice tra UE e Lega Araba che si è svolto a Sharm El-Sheikh alla fine del mese scorso senza alcun risultato concreto con un testo molto più simile ad un libro di sogni – come ha commentato sul suo blog la prof. Marina Castellaneta – che ad una bozza di accordo. In effetti, l’obiettivo era quello di rafforzare la cooperazione in materia di immigrazione e la lotta al terrorismo. Si è parlato di sicurezza, anche se non ci si poteva aspettare grossi risultati con una UE divisa sulla politica migratoria e il mondo arabo che appare ancora molto diviso dalle guerre che ancora infiammano quella regione e la instabilità politica che resta il dato più preoccupante dopo la primavera araba. A parte la presenza di alcuni capi di Stato e di Governi Europei – brillava però l’assenza di Macron che non è l’ultimo attore del tormentato scenario africano – erano presenti tutti i rappresentanti dell’UE a partire dal Presidente della Commissione Juncker, il Presidente del Consiglio Europeo Tusk ed anche l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini. Il luogo in cui si è svolto il vertice “costituisce un’ennesima prova dell’assenza di considerazione effettiva che l’UE ha per i diritti morali”. Così scrive ancora sul suo blog la prof. Castellaneta, esprimendo la sua giusta indignazione per le dichiarazioni espresse dai rappresentanti ufficiali dell’UE. Sentimento che sentiamo di condividere perché se sulla carta l’UE si schiera a difesa dei diritti umani, in questa occasione ufficiale scende a patti con un paese che annovera tra i suoi sistemi di indagine l’uso della tortura “dimenticando – scrive ancora la prof. Castellaneta – che un’intera famiglia, un’intera collettività sono in attesa di risposte sugli atti di tortura e l’uccisione di Giulio Regeni” che pur era un cittadino europeo. “Certo – continua la prof. – il Presidente del Consiglio Conte, presente al convegno, dice di aver parlato con Al-Sisi dell’assassinio di Giulio Regeni ma sembra ormai niente di più che un gioco delle parti” aggiungendo che “ senza alcun timore del ridicolo il Presidente della Commissione Juncker, indirizzandosi ad Al-Sisi in persona, ha ricordato nel suo discorso di apertura la storia comune tra Unione Europea e Lega Araba ed il comune senso per la tutela ed i diritti umani”. Pur comprendendo che si trattava di un incontro importante, il primo vertice tra l’UE e la Lega Araba, ci si poteva pure risparmiare questo apparentamento storico “con un dittatore che si appresta a modificare la Costituzione per rimanere più a lungo al potere. Non c’è niente da sperare per il futuro della Unione” conclude la prof. Castellaneta. Una valutazione certamente amara ma realistica. Anche se si trattava del primo vertice tra l’UE e la Lega Araba, con il riconoscimento implicito per l’UE di essere un attore di primo piano a livello mondiale, non si comprende tutta questa ostentazione verso un paese come l’Egitto e un governo come quello egiziano che da tre anni rifiuta di collaborare e di fare chiarezza sul caso Regeni che, grazie all’impegno dei genitori del giovane ricercatore e di tutti quelli che si sono stretti attorno a loro, ha potuto aprire una breccia nel muro di ipocrisie e di menzogne che finora hanno impedito di risalire ai veri responsabili di quello che si può definire un omicidio di Stato. Una occasione certamente mancata per l’UE ed i suoi rappresentanti per confermare quali sono i principi inscindibili cui l’UE si ispira. Ulteriore impegno, per quanti credono ancora nella costruzione di una UE libera e democratica, di far sentire la propria voce sia nelle aule del Parlamento europeo sia nelle piazze di tutta Europa.

Marzo 2019

Giusta indignazione

 

 

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