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ESITO A SORPRESA DELLE ELEZIONI POLITICHE IN BULGARIA

Domenica 14 novembre si sono svolte le elezioni generali in Bulgaria, che comprendono sia le parlamentari che le presidenziali. Quest’anno il Paese ha vissuto tre tornate elettorali e le prime due non hanno portato alla formazione di un governo. Scrive la rivista on-line “Euractiv” che, “alla vigilia, il partito Gerb di Boyko Borissov, primo ministro fino ad aprile, sembrava il grande favorito, davanti al Partito socialista bulgaro. Il risultato delle elezioni è invece decisamente più sorprendente: la coalizione ‘Continuiamo il cambiamento’, comanda i risultati con il 25,36%, davanti al Gerb di Boyko Borissov con il 22,17%. Seguono più indietro il Partito socialista bulgaro (Bsp) di Korneliya Ninova. ll successo della coalizione ‘Continuiamo il cambiamento’ si basa sulla credibilità raccolta dalle figure di Petkov e Vassilev, che sono stati ministri del governo di transizione di Stefan Yanev, tra maggio e settembre 2021. Entrambi hanno esposto la corruzione a vari livelli e sono vicini all’ex presidente Rumen Radev. Kiril Petkov ha anticipato che ‘Continuiamo il cambiamento’ avvierà colloqui per formare una coalizione con Bulgaria democratica. Ha aggiunto anche che la lotta alla corruzione rimane la priorità di ‘Continuiamo il cambiamento’. Meno del 40% dei bulgari si sono presentati alle cabine elettorali, il risultato peggiore di sempre nel Paese”. Un dato, quello dell’assenteismo, che conferma la carenza di reale democrazia nel paese e la distanza che separa il potere politico dalle istanze della popolazione. Fenomeno, non a caso, che è presente nel nostro paese. Nel frattempo, la quarta ondata del Covid-19 sta colpendo duro: mortalità e numero di casi registrano record assoluti. I cittadini bulgari restano in larga maggioranza contro le limitazioni alla libertà personale imposte in molti paesi per limitare il contagio: uso delle mascherine e distanziamento sociale vengono applicati senza troppa convinzione, in tanti non credono nella necessità di vaccinarsi, ad oggi solo il 21% della popolazione l’ha fatto, record negativo nell’UE. Ma l’alto prezzo pagato dalla Bulgaria al Covid-19 non riguarda solo le ultime settimane: secondo i dati elaborati dall’Economist, il paese è quello che ha registrato il più alto eccesso di mortalità al mondo dall’inizio della pandemia, con 600 morti in più su 100 mila abitanti rispetto a quelli prevedibili sulla base delle tendenze storiche. A pagare pesantemente il problematico sviluppo della situazione sono poi, ancora una volta, alunni e studenti, passati nuovamente alla didattica a distanza nelle province con i tassi di contagio più alti, Sofia compresa. Ma i fattori più importanti sembrano essere la profonda sfiducia nei confronti dell’autorità, divenuta ormai cronica, e il caos politico degli ultimi mesi, con le istituzioni sempre più incapaci di dare segnali chiari e coerenti ai cittadini.

Novembre 2021

Esito a sorpresa delle elezioni politiche in Bulgaria

 

 

 

 

 

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