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DAL FRONTE DELLA PANDEMIA

ASTRAZENECA: SI’ o NO?

Fino a qualche settimana fa gli italiani venivano assicurati sugli effetti del vaccino AstraZeneca, escludendosi i richiami con un altro vaccino. Gli esperti dicono che non c’è in questo caso alcun rischio e non si può neppure cambiare vaccino.

Anche il prof. Galli è sceso in campo a sostenere che non ci sono problemi per l’assunzione della seconda dose dell’AstraZeneca. Ma “La Repubblica” di oggi 10 c.m. scrive che AstraZeneca produce più rischi che benefici. Il tema è sul tavolo del CTS: sarà rafforzata la raccomandazione d’uso per gli over 60 e si potrà cambiare il farmaco per il richiamo.

Il coordinatore del CTS Franco Locatelli ieri, 9 giugno, ha ricordato che “AstraZeneca è già preferibilmente raccomandato per i soggetti sopra i 60 anni di età” per far capire che quella è l’indicazione chiave.

 

Il Parlamento UE chiede di sospendere i brevetti

In una risoluzione adottata mercoledì 9 giugno con 355 voti favorevoli il Parlamento chiede una deroga temporanea all’accordo dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto). Secondo l’Eurocamera, Stati Uniti e Regno Unito, dovrebbero “abolire immediatamente il loro divieto di esportazione di vaccini e delle materie prime necessarie per produrli”. Anche secondo la Commissione Europea la priorità è eliminare le restrizioni all’esportazione dei vaccini e delle loro materie prime, incoraggiando la produzione in tutto il mondo. La proposta dell’Esecutivo UE si articola in tre punti: eliminare le restrizioni all’esportazione dei vaccini e delle loro materie prime, incoraggiare i produttori ad espandere la loro produzione garantendo nel contempo che i paesi che hanno più bisogno di vaccini li ricevano ad un prezzo accessibile, facilitare l’uso della licenza obbligatoria nell’ambito dell’attuale accordo del Wto.

Insomma, ci si rende conto che vaccinare anche una parte notevole della popolazione delle grandi metropoli, non è un sistema che possa assicurare di uscire dalla pandemia se a vaccinarsi non siano anche i paesi poveri per cui una iniziativa come quella proposta dal Parlamento Europeo è in linea con quella che è l’indicazione anche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

 

CAPIRE L’ORIGINE DEL VIRUS

L’UE si è allineata alla richiesta degli Stati Uniti di un’indagine approfondita che coinvolga la Cina per capire esattamente da dove è arrivato il virus Sars-Cov-2 che ha causato fino ad ora quasi 4 milioni di morti in tutto il mondo. Perciò, ha confermato il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel “sosteniamo ogni tipo di sforzo per arrivare alla chiarezza su cosa sia successo e come si sia sviluppato il virus”.

A mio parere – dichiara in un’intervista David Asher, che ha diretto l’inchiesta USA sulle origini del Sars-Cov-2 – lo scenario più plausibile è che le autorità cinesi abbiano tentato di controllare un incidente di laboratorio avvenuto ad ottobre 2019, forse anche prima, e non ci sono riuscite”.

Secondo l’intervistato non si tratta solo di una tragedia ma di un crimine. “Il ruolo della Cina e la deliberata disinformazione nei confronti del mondo intero sono al centro della questione. Credo che sia anche necessario imporre sanzioni alla Cina e mettere in atto un controllo internazionale molto più severo sulla ricerca biologica”. Questa tesi contrasta però con l’opinione espressa da molti virologi e sostenuta anche dal maggior virologo americano che ritiene, sulla base delle ricerche effettuate e degli esami di laboratorio, che il virus si sia trasferito da animali, probabilmente pipistrelli, all’uomo in una zona poco conosciuta della Cina e diffusosi poi successivamente nei mercati all’aperto, dove le condizioni igieniche sono particolarmente inefficaci.

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