skip to Main Content

DAGLI ALL’UNTORE!

Nei giorni scorsi tre regioni – governate tutte dalla Lega –Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia e una provincia autonoma (quella di Trento) hanno chiesto al Ministro della Salute – Roberto Speranza – di inserire nella circolare scuola “la possibilità di prevedere un periodo di 14 giorni prima del rientro a scuola da parte degli studenti tornati dalle zone a rischio”.

Le misure adottate tutelano la salute dei bambini” è la risposta che arriva dall’Istituto Superiore di Sanità. Anche il presidente dell’associazione nazionale presidi si schiera con il governo. “E’ corretto attenersi alla circolare del ministero – dichiara – perché frutto di considerazioni di natura scientifica”.

Una scelta assurda che rischia di creare psicosi e di sdoganare i peggiori istinti della gente, che già oggi se la prende con i cittadini cinesi: se vogliono mettere in quarantena i nostri bambini, allora mettano in quarantena anche tutti gli italiani e cinesi adulti che rientrano da viaggi d’affare in Cina”. La preoccupazione di Francesco Wu, laurea in ingegneria al Politecnico, imprenditore di successo e punto di riferimento della folta comunità di cinesi residenti a Milano e nell’Interland, è del tutto legittima. La quarantena, in effetti, è prevista solo per chi rientri in Italia dalle zone a rischio e non per tutti gli altri che rientrano o sono rientrati da altre zone non a rischio. La quarantena per tutti sarebbe – secondo il Dott. Villani – presidente della società italiana di pediatria – del tutto eccessiva in quanto per chi rientri da zone non infette non c’è pericolo.

Giustamente, sempre il sig. Wu ha dichiarato che “se gli esperti hanno commesso errori di valutazione, ebbene è giusto che i controlli vengano fatti per tutti, e coordinati con altri paesi europei”. “Altrimenti – aggiunge – è solo una discriminazione mirata contro di noi”. In effetti, nel nostro paese c’è sempre qualcuno pronto a soffiare sul fuoco come la Lega, che una volta se la prende con i migranti e oggi con i cinesi.

Già si segnalano diversi episodi di intolleranza e di razzismo.

E così una docente del campus universitario di Prato-Calenzano, dove i cinesi mandano avanti l’economia, ha pubblicato sulla sua bacheca Facebook un post pregando “gli studenti provenienti da Wuhan, Ehzou, X Ianning, Hyanggang di non presentarsi all’appello di gennaio” anche se poi il post è stato rimosso, precisa l’Università di Firenze. A Torino, il sindaco Chiara Appendino ha denunciato l’episodio di cui è rimasta vittima una giovane cinese costretta dagli altri passeggeri a scendere dall’autobus partito da Cuneo in quanto “persona non gradita”. Per fortuna la poveretta non ha opposto resistenza evitando così un intervento forzato, in barba ad ogni regola del viver civile.

Un fiorentino sul Lungarno di Firenze ha invitato dei turisti cinesi ad “andare a tossire a casa loro” mentre a Roma nella piazza della Fontana di Trevi, dove i menù dei ristoranti sono in cinese, un barista ha scritto in ideogrammi “non entrare”.

Una situazione questa che potrebbe peggiorare se il contagio del virus tendesse ad espandersi, anche se apparentemente allo stato è molto lento.

Come scrive Concita De Gregorio su “La Repubblica” del 4 febbraio “L’ignoranza è contagiosa quanto il malumore e la paura. Se esistesse il virus dell’idiozia, sarebbe un’ecatombe”.

Come dichiarava tanti anni fa il maresciallo De Gaulle ad un suo sostenitore che chiedeva un decreto per debellare gli imbecilli, “Progetto troppo ambizioso”.

Dagli all’untore!

Back To Top
Translate »