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BREXIT UN ANNO DOPO

La Brexit è stata un successo? I dati dicono di no e persino un rapporto del Parlamento britannico conferma l’andamento negativo.

Il tanto declamato accordo con gli USA è ancora distante a causa della perplessità degli statunitensi sulla questione dell’Accordo del Venerdì Santo e del rischio che l’Irlanda piombi di nuovo nel caos a seguito delle divisioni sugli accordi del Protocollo dell’Irlanda. Nuovi accordi sono stati firmati con l’Australia e la Nuova Zelanda, e sembra che i vantaggi per questi due paesi siano importanti, mentre per il Regno Unito i vantaggi sono minimi e sono alti i rischi di dover importare cibo di qualità più bassa a prezzi bassi, mettendo in difficoltà gli agricoltori britannici.

La libera circolazione è terminata, il nuovo sistema di migrazione crea ostacoli per i cittadini europei che intendono trasferirsi nel Regno Unito, e anche per i britannici che vorrebbero lavorare nell’UE.

L’uscita dall’UE è stato un errore storico, e la politica nazionalista, svuotata di significato, si trasforma in farsa. Purtroppo però sembra che il nazionalismo sia ancora un fattore determinante nella visione del mondo di molti inglesi.

Anche per quanto riguarda il commercio estero la Brexit presenta un bilancio in rosso: negli ultimi tre mesi del 2021 le esportazioni britanniche sono calate del 14 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’idea di fare della Gran Bretagna un polo mondiale del commercio, liberandosi dalle “pastoie” imposte dall’Unione europea, era stato uno dei cavalli di battaglia dei “Brexiteers”, secondo cui Londra avrebbe finalmente potuto sottoscrivere liberamente vantaggiosi accordi commerciali autonomi con il resto del mondo traendone un enorme beneficio per cui c’è da chiedersi quale sia stato il vantaggio del Regno Unito nel lasciare l’UE. Certamente non un vantaggio politico, dato che la crisi ucraina ha visto Londra costretta a seguire le decisioni prese a Washington e a Bruxelles e incapace di svolgere un ruolo autonomo mentre Parigi, Berlino e persino Roma hanno continuato a dialogare sia con Kiev sia con Mosca alla ricerca di una soluzione al conflitto.

Maggio 2022

BREXIT UN ANNO DOPO

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