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BREXIT ULTIMO ATTO

Oggi la Gran Bretagna lascerà l’UE ma, pur non essendo più uno Stato membro, venendo meno il suo diritto di partecipare alle riunioni del Consiglio, il rapporto con l’UE sarà lo stesso di prima: la Gran Bretagna dovrà garantire la libera circolazione di merci, capitali e persone e pagare la propria quota di bilancio dell’UE. I nuovi rapporti verranno definiti dal negoziato che partirà il primo febbraio e che dovrebbe chiudersi entro l’anno. Difficile, come hanno spiegato sia la Presidente della Commissione Europea che il negoziatore europeo Barnier, che questo termine venga rispettato. In effetti, originariamente, il negoziato sarebbe dovuto durare due anni ma un anno si è perso grazie ai rinvii chiesti dalla Gran Bretagna. Johnson ha fatto sapere che non chiederà alcuna proroga, anche a costo di un possibile “No deal”. L’UE non è disposta ad accettare alcun ricatto perché, in caso di mancato accordo, a rimetterci sarebbe soprattutto la Gran Bretagna. Al primo posto l’UE mette le norme sulla libera circolazione delle persone perché “senza libertà di movimento per le persone – ha dichiarato la Presidente della Commissione – non ci può essere libero accesso al nostro mercato che è il più grande del mondo. Più divergenze ci saranno, più la nostra partnership sarà distante”. Vedremo se Boris Johnson sia disposto ad accettare queste condizioni, soprattutto se la City di Londra farà sentire la sua voce a questo nuovo “gioiello” della Corona inglese.

31/01/2020

Brexit ultimo atto

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