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ANCORA VIOLENZA SUI MIGRANTI

Malgrado ogni attenzione sia assorbita dal conflitto in Ucraina, non dimentichiamo che il fenomeno migratorio non conosce pausa. La crescita della povertà in tutto il mondo e la crisi alimentare stanno provocando una nuova ondata di profughi che provengono anche da paesi fino ad ora estranei al fenomeno. E cresce contemporaneamente anche la violenza della polizia di frontiera che controlla il traffico attraverso sistemi sempre più sofisticati. Come ha mostrato una recente puntata del programma televisivo “ Presa Diretta”, l’UE ha chiuso le frontiere aumentando i fondi non per la protezione dei profughi che arrivano in Europa ma per bloccare in tutti i modi possibili i migranti, uomini, donne e bambini, che fuggono dalla fame e dalle zone di guerra.

La rotta balcanica è una di quelle  scelte dai profughi provenienti dall’Afghanistan, Siria e da altri paesi del Medio Oriente. Una rotta pericolosa e piena di insidie dove l’asprezza dei metodi di polizia sfociano in veri e propri episodi di crudeltà fisica e psichica. Recentemente, era il 16 ottobre u.s. 92 migranti sono stati trovati quasi nudi e contusi alla frontiera che porta dalla Turchia in Grecia, dopo essere stati presumibilmente costretti ad attraverasare il fiume Evros che segna appunto il passaggio dalla Turchia alla Grecia. Non è la prima volta che la Grecia trova migranti intrappolati nella regione del fiume Evros, lungo il confine con la Turchia.

Il responsabile di Frontex dal Quartier Generale a Varsavia, ha detto che i funzionari di Frontex hanno lavorato con le autorità greche per fornire ai migranti assistenza immediata. Una versione poco credibile in quanto proprio Frontex nei mesi scorsi è stata messa sotto inchiesta per aver favorito gli episodi di violenza verificatisi ripetutamente proprio in questa regione. Il Ministro greco della Protezione Civile ha accustao la Turchia di “strumentalizzare l’immigrazione clandestina” descrivendo l’incidente come “una vergogna per la civiltà” ,ma Atene è accusata anche dalle ONG e dalla stampa di aver cercato in molte occasioni di respingere illegalmente i migranti in Turchia, a volte usando la violenza.

Il mese scorso, è qui ci vien davvero da restare scandalizzati per tanto cinismo, Il Presidente turco Erdogan parlando alle Nazioni Unite ha accusato la Grecia di aver trasformato il Mar Egeo in un “cimitero” con politiche oppressive sull’immigrazione. Difficile poter individuare le responsabilità di questi efferati crimini commessi ai danni di persone già logorate da stenti e da lunghe marce a piedi percorrendo un territorio brullo, spesso depredate dagli stessi poliziotti dei risparmi portati con loro o privati dei cellulari che servono ai migranti per mantenere i contatti con i parenti rimasti al paese di provenienza.

L’Agenzia delle NU per i rifugiati UNHCR ha dichiarato di essere profondamente angosciata dalla notizia e dalle immagini scioccanti di queste 92 persone trovate al confine greco-turco. E questo mentre il Consiglio della Previdenza Ceca dell’UE ha presentato una nuova proposta di riforma della politica di migrazione e asilo dell’UE in considerazione dell’attuale afflusso di migranti in Europa. Riforma che prevede che gli Stati che si trovano sotto una forte pressione migratoria, per lo più gli Stati meridionali, dovrebbero essere autorizzati a semplificare alcune procedure di rimpatrio dei migranti “clandestini “ nei loro paesi di origine. Se fino ad oggi le ONG hanno potuto controllare e denunciare fenomeni di violenza nei confronti dei migranti, domani all’oscuro di ogni notizia, i migranti saranno portati a forza sulle navi o meglio ancora sugli aerei per essere riconsegnati agli aguzzini che continueranno il loro lavoro di becchini.

Difficile prevedere nei prossimi anni cosa faranno questi aguzzini e cosa farà l’UE di fronte ad un fenomeno migratorio che interesserà circa 300 milioni di individui in tutto il mondo, che si muoveranno per trovare migliori condizioni di vita e sopravvivenza fisica, molti dei quali si dirigeranno verso “amate sponde” della civile Europa o per lo meno, quello che resta dell’Europa, dopo una vicenda bellica che potrebbe nel frattempo far naufragare qualsiasi prospettiva non tanto di sviluppo ma di difesa dei diritti umani.

Ottobre 2022

ANCORA VIOLENZA SUI MIGRANTI

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