NUBI ALL’ORIZZONTE PER IL GOVERNO ITALIANO
È stata la stessa Presidente del Consiglio Meloni nel corso di una trasmissione televisiva a dichiarare che il governo italiano è stato denunciato alla Corte Penale Internazionale per complicità nel genocidio compiuto dal governo israeliano nei confronti del popolo palestinese. La comunicazione pervenuta alla Meloni fa seguito alla presentazione di un esposto presentato alla CPI da un gruppo di oltre 50 persone, tra cui avvocati, giuristi e professori di diritto. L’obiettivo è di accertare le eventuali responsabilità del governo italiano.
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Sembra che la Meloni non abbia preso troppo sul serio questa denunzia – che potrebbe creare qualche problema al governo in carica mettendo in discussione persino la sua carriera politica. In realtà, senza l’appoggio sostanziale di diversi Stati occidentali, tra i quali appunto l’Italia, non sarebbe stata possibile l’offensiva militare che ha avuto per obiettivo soprattutto la popolazione civile.
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La complicità del governo italiano nei crimini commessi da Israele si basa sul sostegno fornito nel settore militare. Il governo italiano in un primo momento aveva cercato di negarlo, dichiarando che le forniture di armi vendute a Israele riguardavano essenzialmente contratti anteriori all’ottobre del 2023. Ma si tratta di futili giustificazioni, in quanto malgrado un pesante velo di segretezza opposto dal governo vi sono precise ammissioni che confermano come il flusso di armi verso Israele in realtà non si è mai fermato. La società pubblica Leonardo ha ammesso che ha continuato a provvedere all’assistenza tecnica di ricambi per la flotta dei velivoli M346 utilizzati per l’addestramento dall’aviazione israeliana, principale protagonista dei bombardamenti indiscriminati che hanno colpito soprattutto la popolazione civile. Va segnalato, inoltre, il ruolo svolto da alcune basi ed aeroporti italiani ove sono presenti anche truppe statunitensi da cui sono partiti voli militari effettuati su Palestina e Libano fino all’ottobre 2024.
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Il governo italiano, in un primo momento, ha negato di aver effettuato l’invio di armi ad Israele ma in seguito (11 aprile del 2024) è stato costretto ad ammetterlo in sede parlamentare – con la risposta del segretario Silli ad un’interrogazione parlamentare. In tale sede è stato confermato il dato emerso dalle rilevazioni dell’ISTAT, secondo il quale dopo il 7 ottobre sono state effettuate 212 operazioni di esportazione per un valore complessivo di 4,3 milioni di euro. Siamo quindi di fronte ad un’impressionante mole di dati che dimostrano il diretto coinvolgimento dello Stato italiano nelle strategie e attività di genocidio, condotte dal regime israeliano a Gaza. Rilevanti sono anche le dichiarazioni del deputato di opposizione capogruppo del M5S in Commissione Difesa, Bruno Marton, che ha accusato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani di aver mentito riguardo all’esportazione di materiali bellici a Israele, rifiutandosi di fornire informazioni sul contenuto dell’accordo intervenuto tra Italia e Israele in materia di cooperazione nel settore militare e della difesa.
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La responsabilità di uno Stato per complicità in crimini commessi da altri Stati è chiaramente affermata dall’art. 16 del Progetto di articoli approvato nel 2001 dalla Commissione di Diritto Internazionale delle Nazioni Unite, secondo il quale “uno Stato che aiuti o assista un altro Stato nella commissione di un atto internazionalmente illecito, è responsabile, altrettanto, per siffatto comportamento“.
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In definitiva, in base alle prove raccolte, e sulla scorta della giurisprudenza internazionale, risulta sussistere effettivamente il rischio che il governo attuale sia chiamato a comparire innanzi alla Corte Penale Internazionale per difendersi da questa accusa infamante, senza sottrarsi alle proprie responsabilità, con le conseguenze che ne potrebbero seguire.
Ottobre 2025
Avv. Eugenio Oropallo